E siccome, nella testa di molti, questo campionato era chiaramente apparecchiato per i soliti noti con l’auspicabile pepe che altre outsider, tipo Napoli o Roma o Fiorentina, c’avrebbero potuto aggiungere, è chiaro che vedere l’Inter, alla fine del girone d’andata, prima in classifica, ha mandato di traverso il panettone, l’agnello e la calza della befana a molti.

In particolare, a quegli stessi che pubblicamente, con malcelata tranquillità, ostentano l’aria penosa di chi alla lunga avrà ragione.

Può darsi. E’ probabile. Allo stato, però, l’unica cosa che si respira in maniera tremendamente concreta è la rabbia mista a sorpresa dei più. Dopo la sconfitta contro la Lazio, poi, la bava alla bocca era aumentata a dismisura perché tutto lasciava presagire un sorpasso entro inizio 2016. Ma così non è stato.

L’Inter ha vinto, di nuovo per 1-0. Frecce spente, sorpassi vietati, bave in aumento, visi rossi pure. Tutto rimandato insomma.

Fortuna, dicono. Ma a me non pare da persone serie parlare di fortuna nei confronti di una squadra che alla fine del primo girone è prima, con 11 gol subiti, e con l’ultimo gol subito su azione datato fine novembre 2015. Mi rendo conto che vedere l’Inter lassù al cospetto di squadre spettacolo fa mangiare le unghie fino alla pelle, ma un po’ di lucidità, soprattutto dai maggiorenni, ce la si aspetterebbe.

Arbitri, dicono. Ma a me, pure in questo caso, pare tutt’altro. Perché – vedete – se il primo episodio forse favorevole all’Inter viene fuori a metà torneo, qualcosa vorrà pur dire. Vuol dire, per i meno perspicaci, che l’Inter sinora non ha rubato niente e che fortunatamente rientra pure lei nel giro, molto lento a dire il vero, del bilanciamento degli episodi. Bilanciamento che altrove ancora attendiamo. Così come attendiamo il primo rigore a favore a fronte dei molti fischiatici contro, alcuni dei quali molto discutibili.

Ma lasciamo perdere. Così ragionando, si cadrebbe nel tranello di chi ha pochi argomenti se non quelli che io avevo quando giocavo nei “pulcini” del mio paese: fortuna e arbitri. Che poi sono i veri argomenti che contraddistinguono la storia di altre società, con pagine nere per la dignità di tutti. Ma tu vedi un po’ da che pulpito.

Ritornando a noi. Buona ripresa dalla capolista. Tornate a nascondervi e a pulirvi occhi e bocca. Spegnete le frecce, ritornate nella corsia preferita e non parlate d’altro. Anche solo per non rovinare, con le stupidaggini che vi produce l’atavico odio per l’Inter, uno dei più bei campionati degli ultimi tempi.

Vi svelo un trucco: più vi arrabbiate, più ci divertiamo.

#Amala!

Giancarlo De Cata   

Sezione: Calci & Parole / Data: Gio 07 gennaio 2016 alle 21:34
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print