Paolo Ciabattini, autore del libro "Vincere con il Fair Play Finanziario", Direttore Operativo di Pioneer Italia Spa. ed esperto di calcio business è stato contattato da TMW per parlare dell'Inter in proiezione FPF.

L'Inter è considerata una delle squadre più attente ai dettami del Fair Play Finanziario. Obiettivo raggiunto?

"No, la rincorsa non si è completata. L'Inter era il club europeo che partiva dalla situazione più difficile. 216 milioni di euro di perdita nel 2007, l'anno in cui veniva decisa l'introduzione della normativa del Fair Play Finanziario, poi introdotta a partire dalla stagione 2012, quella che si è appena chiusa. Nel 2008 e 2009 la perdita è stata ridotta rispettivamente a 169 e 156 milioni di euro. Nel 2010, la perdita è stata di "soltanto" 73 milioni di euro la più bassa degli ultimi 5 anni e per di più proprio nell'anno del triplete. Nel 2011 l'inter ha chiuso il bilancio con una perdita prima delle tasse.pari a 84,6 milioni di euro. Partendo da qui, semplificando e considerando ovviamente soltanto i fatti di cui siamo a conoscenza e nell'ipotesi in cui le voci minori non considerate possano più o meno compensarsi, il bilancio 2012 potrebbe evidenziare un risultato di circa 85/90 milioni di perdita".

Può spiegarci più nel dettaglio?

"La perdita prima delle tasse.pari a 84,6 milioni di euro del 2011, al netto delle plusvalenze pari a 51,5 milioni di euro e delle minusvalenze pari a 20,7 milioni di euro derivanti dalle cessioni di calciatori, diventa una perdita di 115 milioni. Partendo quindi dai 115 del 2011, riguardo il bilancio 2012 dobbiamo considerare l'impatto positivo dei circa 25 milioni di plusvalenza derivanti dalle cessioni di Eto'o e Thiago Motta e i 25 milioni circa di risparmio sullo stipendio e l'ammortamento di Eto'o. e tra i costi, l'impatto negativo di circa 10 milioni del costo dello stipendio e ammortamento del cartellino di Forlan. Gli altri movimenti di mercato in entrata Alvarez (11,9 milioni) Juan (3,8), Viviano (4,1) Jonathan (5), Zarate (2,7) Guarin (1,5) Palombo (1), Poli (1), Nagatomo (4,5) ed in uscita, Viviano (8,5), Santon (5,6), Pandev (1,5) e Mariga (1,5), potrebbero dare un impatto negativo tra stipendi ammortamenti e Plus/minus pari a circa 5 milioni. Un turno in meno di Champions rispetto al 2011 derivante dall'eliminazione agli ottavi con il Marsiglia potrebbe valere 7/8 milioni in meno di ricavi. A questo dovremmo aggiungere anche l'impatto negativo dei 13,3 milioni di euro di introiti relativi all'accordo transativo con la Rai per l'utilizzo pregresso della library (archivio immagini e video prestazioni della squadra) incassati nel 2011 e ovviamente non più presenti nel bilancio 2012. Il risparmio su parte dello stipendio di Thiago Motta e Muntari potrebbe dare un impatto positivo di 5 milioni così come qualche operazione minore sui giovani. Il risultato potrebbe quindi essere in linea con la perdita prima delle imposte del 2011, vale a dire 85/90 milioni che verrebbero in buona parte ammortizzati dalla clausola che prevede che il costo degli stipendi dei contratti dei giocatori stipulati prima del primo giugno 2010 non venga considerato. Diciamo che la perdita ai fini del FPF si potrebbe ridurre a 10/15 milioni di euro. Si tratta quindi di limitare a 30/35 milioni la perdita dell'esercizio 2013. Partendo dagli 85/90 milioni del 2012, aggiungendo le plusvalenze del 2012 pari a circa 30 milioni e i mancati introiti dalla Champions previsti per il 2013, arriviamo a circa 145/150 milioni di perdita. Quindi, se l'obiettivo è stare all'interno dei 30/35 milioni, si tratta di recuperare nel 2013 circa 115/120 milioni di euro".

E ce la può fare?

"A giudicare dalla campagna acquisti che si è appena chiusa direi di no. Vede, la struttura del conto economico dei club di calcio è molto semplice. La voce costo degli stipendi rappresenta circa il 60 % dei costi e quella degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori si avvicina al 20%. Insieme rappresentano quasi l'80% dei costi. Questi costi sono sostanzialmente determinati dalla campagna acquisti estiva. Quindi già all'inizio dell'esercizio, una volta chiuso il mercato estivo, è possibile fare una stima abbastanza puntuale di quelli che saranno i costi di tutto l'anno. Per i ricavi è un po' più difficile in quanto dipendono anche dai risultati sportivi della stagione ed in particolare dal percorso in questo caso in Europa League. Rescindendo con Forlan e Julio Cesar l'Inter potrebbe aver recuperato a essere ottimisti, tra stipendi, ammortamenti al netto delle minusvalenze circa 8/9 milioni. Lo stipendio di Lucio sono altri 8 milioni. La cessione di Maicon ha un impatto di 10 se si considera che il risparmio sullo stipendio è di 10 mesi su 12. Cordoba potrebbe essere 6 di stipendio, al costo ovviamente. Castaignos 5, con la plusvalenza . Pandev rappresenta un impatto positivo di 8, quasi tutto plusvalenza. Pazzini valutato 12,5 milioni, porta un beneficio di quasi 6 sul costo degli stipendi e altri 4 di ammortamento. Zarate 7 milioni e altri 4 milioni dal fine prestito di Poli e Palombo. Faraoni 3 circa tra plusvalenza e stipendio. Gli acquisti hanno comportato un investimento di quasi 50 milioni tra Palacio (10,5), Guarin (11), Pereira (10), Cassano (5) senza dimenticare tra prestiti e comproprietà Handanovic, Gargano, Silvestre, Mudingayi. L'impatto totale sul conto economico potrebbe essere di circa 40 milioni. Riassumendo: 70 milioni potrebbe essere l'impatto positivo delle cessioni e 40 quello negativo degli acquisti. Sono i 30 milioni di differenza che vanno a compensare la mancata partecipazione alla Champions. A questo dobbiamo aggiungere il risparmio sullo stipendio dell'allenatore che speriamo possa essere lo stesso per tutto l'anno. Ricordiamo che le plusvalenze del 2012 potrebbero essere state circa 30 milioni, non ripetute però nel 2013. Proviamo a prevedere lo scenario migliore, con la vittoria dell'Europa League che potrebbe portare fino a 20/25 milioni di fatturato compreso il botteghino. La perdita del 2013 in questo caso potrebbe essere di circa 85/90 milioni. Mancherebbero ancora 60 milioni per rientrare nei parametri del FPF. C'è da dire però che mentre la perdita del 2011 comprendeva 51 milioni di plusvalenze, quella analoga del 2013 è sulla base di una reale riduzione dei costi. Quindi la situazione è molto migliorata. Nello stesso tempo non sarebbe poco se si considera anche che il secondo periodo di monitoraggio della normativa UEFA, il triennio che va dal 2012.al 2014, prevede ancora una massima deviazione di 45 e quindi l'esercizio 2014 dovrebbe concludersi addirittura in utile".

Ma quindi l'Inter non potrà partecipare alle competizioni europee del 2014-2015?

"No, la sanzione sarà più leggera grazie al fatto che ci sarà chi farà molto peggio come il Manchester City ed il PSG. L'esclusione secondo me dovrebbe riguardare questi club".

Quale sarà la strategia dell'Inter nei prossimi anni?

"Per quanto riguarda lo sviluppo del settore giovanile, l'Inter sta già facendo molto bene e dovrà continuare in questa direzione. Il punto è che si dovranno evitare situazioni come quelle di Destro,Andreolli, Santon e Faraoni, finiti in altri club per pochi milioni rispetto al loro valore in prospettiva. Spero che Longo abbia la possibilità di giocare molto quest'anno e di tornare più forte che mai. Un altro aspetto essenziale è rappresentato dallo stadio di proprietà che permetterebbe di aumentare i profitti nella misura di 25/30 milioni di euro a stagione tra i proventi ricavati dalla cessione dei Naming Rights, un maggiore sfruttamento delle aree adibite alla Corporate Hospitality, l'utilizzo dell'infrastruttura durante la settimana ed il risparmio di 4,3 milioni a stagione di affitto dello stadio. I costi che verrebbero sostenuti per lo stadio sono costi virtuosi e quindi non verranno considerati nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del Fair Play Finanziario. Lo stadio della Juventus è costato 150 milioni di euro. Un nuovo Stadio Meazza magari da 60/65 mila posti potrebbe costare 250 milioni. Se la perdita media di bilancio dell'inter degli ultimi 5 anni è stata di circa 140 milioni, mentre quella consentita dal FPF sarà tra i 22,5 nel primo periodo di monitoraggio e i meno di 10 dal 2018-2019 a stagione, vuol dire che con il risparmio di due anni imposto dal Fair Play Finanziario, l'Inter si finanzierebbe lo stadio nuovo e recupererebbe poi i soldi spesi in 7/8 anni grazie ai ricavi aggiuntivi.
Maggior commercializzazione del marchio in Italia e all'estero. L'Inter da qualche anno sta cercando di sfruttare maggiormente il marchio con iniziative importanti ad esempio in Cina. Una rete di Inter point più capillare porterà sicuramente ad un aumento degli introiti dal merchandising. Infine i costi. L'Inter dovrà assolutamente continuare sulla strada già intrapresa della riduzione del costo degli stipendi che sono passati da 235 milioni nel 2010 a 191 nel 2011, cercando però di mantenere alto il livello di competitività. Molta più attenzione ai rinnovi facili. Le cose nel calcio cambiano velocemente, mentre i contratti possono durare anche 4/5 anni, un'eternità. Nell'ultima campagna acquisti che impatta sul bilancio 2013 molto è stato fatto in questo senso e nel 2014 ci sarà un'ulteriore riduzione con la conclusione dei contratti di Zanetti, Cambiasso, e Stankovic, diciamo altri 20/25 milioni di euro di risparmio. Anche investire maggiormente sui giovani produrrà automaticamente una riduzione del peso degli ingaggi. L'età media più bassa significherà anche meno infortuni e possibilità di competere con una rosa meno numerosa e quindi costo degli stipendi totale più basso. La strada imboccata è quella giusta, ma ci sarà bisogno di qualche anno di messa a punto prima di poter tornare a livelli di competitività in linea con il recente passato. Molto dipenderà anche dalla qualità del management".

Sezione: News / Data: Gio 06 settembre 2012 alle 18:42
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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