All'indomani della sentenza che condanna l'Inter al risarcimento nei confronti di Christian Vieri, torna a parlare l'avvocato Danilo Buongiorno, che ai microfoni di Sky Sport 24: "Non c'è nessuna volontà persecutoria nei confronti dell'Inter, ma ci è sembrato giusto trasmettere alla procura federale la sentenza. La motivazione indica il modo subdolo dell'interferenza nei confronti di Vieri, che ha causato in lui grave sofferenza. Inoltre, ai fini della liquidazione, si deve tenere conto anche della durata di 5 anni dell'attività. Il giudice ha riconosciuto l'esistenza dell'attività in due periodi precisi, nel 1999-2000 e nel 2004; però, se il fatto illecito risale al 2004, bisognerebbe rivedere tutta la situazione. Secondo noi c'è violazione dell'articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva, con implicazione degli articoli 18 e 19 (sospensione massimi dirigenti e revoca di titoli vinti, ndr); ci si aspettava che la Figc e la sua giustizia sportiva, avendo avuto la conoscenza della condanna di una società calcistica chiedesse d'ufficio la revisione, è quella la parte che si deve davvero attivare. Noi abbiamo fatto un esposto di assunzione di responsabilità nei confronti dell'Inter quando non avevamo la sentenza, sarebbe stato incoerente non farlo quando la sentenza è arrivata".

Ma quanti erano gli intercettati? "Preferisco non dirlo, perché se no si aprirebbero altri fronti". Buongiorno poi spiega: "Vieri vuole solo giustizia, perché la sua squadra per la quale ha dato tanto si è comportata male. Se ci sono poi dei problemi di natura processuale, come la prescrizione, ci adegueremo. Vieri vuole solo far valere i suoi diritti. Cosa può succedere? Che possono esserci responsabilità nei confronti della dirigenza, ma parlarne ora è prematuro". 

Sezione: News / Data: Mar 04 settembre 2012 alle 15:45
Autore: Christian Liotta
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