Lo ha cercato con insistenza anche nelle precedenti occasioni, adesso è arrivato anche il gol. Può finalmente ritenersi soddisfatto anche sotto questo aspetto Lucio da Silva Ferreira Lucimar, 31enne capitano della Seleçao e nuovo centrale difensivo dell'Inter, arrivato in estate dopo un blitz improvviso da parte della società nerazzurra, che lo ha strappato al Bayern Monaco per una cifra intorno ai 5 milioni di euro. Un'operazione che alla luce delle settimane precedenti ha destato non poca sorpresa, ma che oggi sta ripagando appieno la strategia di Moratti. Non doveva esserci lui accanto a Walter Samuel, bensì Ricardo Carvalho, vero obiettivo di Josè Mourinho. E i tifosi nerazzurri devono ringraziare l'impermeabilità del Chelsea, che non ha voluto minimamente abbassare le proprie pretese economiche nei confronti del difensore portoghese. Oggi non crediamo che Mourinho si sia segnato al dito la scelta del suo presidente, considerando che gli ha comunque regalato uno dei primi centrali al mondo per qualità ed esperienza.

Accolto con un po' di scetticismo, inutile nasconderlo (forse perché le attese della tifoseria erano ormai rivolte a Carvalho), Lucio ha saputo conquistare nel giro di un mese le simpatie e l'ammirazione del popolo interista, sfoderando prestazioni eccellenti e, soprattutto, un carisma che in pochi possono vantare. Lui e Samuel formano oggi la coppia di centrali più forte al mondo, superfluo tentare di negarlo. Entrambi lo hanno confermato durante la prova del nove, quando hanno impedito al Barcellona di scatenare il suo potere offensivo all'esordio in questa edizione della Champions League. Un'impresa che poche difese possono dire di aver compiuto, lasciando tra l'altro il loro portiere quasi inoperoso. Ieri questa coppia ha subito il primo gol da quando gioca assieme, poco importa perché lo stesso Lucio, pochi minuti prima della rete di Lavezzi, aveva provveduto a fissare il 3-0 con uno stacco perfetto di testa, un suo marchio di fabbrica, rendendo ininfluente la giocata rapida del Pocho.

Lucio non è l'ultimo arrivato, non si diventa leader della nazionale brasiliana senza le giuste capacità. E anche con la maglia dell'Inter, dopo l'esperienza quinquennale al Bayern Monaco (che oggi, su precisa ammissione di Beckenbauer, lo rimpiange), sta dimostrando di voler rimettersi in gioco, come un ragazzino agli esordi nel grande calcio. Tempismo, scatti, stacchi aerei e scivolate perentorie, anche a rischio di 'insultare' l'eleganza che lo caratterizza. Questi alcuni dei punti fermi di Lucio, nuovo baluardo della difesa dell'Inter, in grado di prendere il posto da titolare persino di un campione come Cordoba, che non farebbe panchina in nessuna squadra di questo mondo. Il colombiano ha accettato la decisione di Mourinho di mettergli davanti il capitano della Seleçao, non ha detto una parola e tutti quelli che lo conoscono sanno che l'orgoglio non gli fa difetto. Eppure per il bene della squadra non ha avanzato alcuna pretesa e aspetta serenamente di essere chiamato in causa. Ieri sera, contro il Napoli, Cordoba ha sostituito nel finale proprio Lucio (al quale è stata tributata la standing ovation), venendo accolto con cori e applausi dai tifosi di una vita, che continuano ad apprezzarlo anche oggi che passa molto tempo seduto in panchina. Anche ciò dimostra quanto bene si svolga il proprio lavoro...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 24 settembre 2009 alle 10:47
Autore: Fabio Costantino
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