Poche parole, pochi grilli per la testa, solo tanta sostanza e voglia di lavorare. Ecco Rodrigo Palacio, 30 anni, pronto a sfruttare  l’occasione della vita all’Inter, concludendo un viaggio iniziato 13 anni fa in Argentina: “Ho capito di poter essere un calciatore professionista a 17 anni, quando andai nella prima squadra del Bahia Blanca. Giocavo anche a basket, sport molto popolare a casa mia. Scelsi poi il calcio, visto che anche mio padre giocava nell’Olimpo Bahia Blanca. Diciamo che mi ha trasmesso il dna”. E’ il momento di tornare a vincere, dopo i successi col Boca Juniors del 2008: “Lo spero. Sono qui per farlo, ma so benissimo che non sarà facile. Stiamo costruendo una grande squadra. Siamo concentrati e lavoriamo duro”.

L’Europa League può essere un fastidio in chiave scudetto? “Non credo. Poi l’Inter è abituata a giocare ogni tre giorni. C’è una rosa importante”. Le rivali: “Sono squadre forti con ottimi giocatori. La Juve si è rafforzata ma quest’anno gioca anche la Champions”. Il trio Milito-Palacio-Sneijder fa sognare: “Non so se giocheremo così… Comunque anche altre squadre hanno un attacco forte. Con Sneijder poi sarà molto facile segnare”. E con Milito? “Conto su anche Diego per poter segnare (Sorride)”.

Nessuna promessa: “Non prometto nulla. Penso solo a lavorare per cogliere al meglio questa grande opportunità. Sono qui al momento giusto. Ho la giusta esperienza per poter far bene all’Inter”. Un grazie al Genoa: “Una grandissima esperienza. Tre anni bellissimi. Ringrazio tanto Preziosi. Non sarà facile trattenere le lacrime in Genoa-Inter. Non è una gara come le altre per me”. Si dice che Stramaccioni lo abbia voluto dopo la prestazione in Inter-Genoa 5-4 dello scorso : “Non so se mi ha voluto per la prestazione di Milano… Stramaccioni ha entusiasmo, lavora bene e il suo calcio mi piace”.

Il suo ruolo preferito: “Mi piace giocare come seconda punta oppure come ala, sia a destra che a sinistra”. 19 gol l’anno scorso, nei due anni precedenti pochi gol seganti: “Giocavo lontano dalla porta. Ora sono migliorato, ho più esperienza”. La presenza argentina lo aiuterà: “Sicuro. Sono stato accolto molto bene. Ho sensazioni positive. Se la maglia pesa? In Argentina ho giocato nel Boca senza pressione”. Con Silvestre come compagno: “Sono felice di ritrovarlo qui. Speriamo di vincere insieme. E’ bravissimo nel gioco aereo”. Zanetti: “Un istituzione. Sarà un onore giocare con lui”.

Paura per la treccia in caso di scudetto: “L’ho già detto: non si tocca. In Argentina, per fermarmi, me la tirarono, su azione da corner. L’arbitro non vide e perciò non fischio nulla”.

 

Sezione: FOCUS / Data: Mar 10 luglio 2012 alle 09:45 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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