Magari non sarà proprio come dice il pentito... pardon, collaboratore di giustizia Filippo Carobbio. Magari non è vero che “lo facevano tutti”. No, a questo non crediamo e certamente la verbalizzazione dell'interrogatorio non rende alla perfezione il concetto del 32enne ex Siena e AlbinoLeffe. Non è vero che tutti, ma proprio tutti vendevano partite. Solo una buona parte.

Uno scandalo senza precedenti, che non si discosta poi tanto da quello che fu Calciopoli. Si parla di interi campionati taroccati, quando in ballo c'erano salvezze, promozioni e scommesse. Tante scommesse. Scommesse illecite, certo, ma anche quelle lecite. Chi ripagherà gli onesti scommettitori? Chi ripagherà tifosi e appassionati di calcio che hanno speso fior di danari tra abbonamenti a stadio e tv? Era tutto deciso. Eppure non scorgiamo il disgusto che si dovrebbe verso tale situazione. Uno scenario tetro, che coinvolge una fetta impressionante del calcio italiano. Ma sembra quasi far finta di nulla. Sembra si voglia alzare il divano e spazzare la polvere sotto affinché nessuno la veda. Pessimo.

Sarà che nello scandalo mancano i nomi di primissimo piano come quelli di Juventus, Inter, Milan e Roma. Però, di fatto, tutto il resto del calcio nostrano è stato toccato salvo qualche altra eccezione. In mezzo, tra responsabilità diretta e oggettiva, sono cadute tantissime società, ma la cassa di risonanza resta minima. Qualche approfondimento a pagina 16, per lo più dubbi e mezze parole. In realtà è uno schifo. Uno schifo che inficerà, volente o nolente, anche l'aspetto sportivo. Tanto per dirne una, la zona retrocessione potrebbe essere sconvolta dalle sentenze sportive.

L'Inter? Alzi la mano chi può dire con certezza che Stramaccioni a luglio starà preparando i preliminari di Europa League. Il Napoli con le ammissioni dell'ex portiere Gianello e la Lazio con il presunto coinvolgimento di Mauri e Brocchi ci stanno dentro fino al collo. Nel calderone pure l'Udinese, addirittura per una partita del 9 maggio 2010, il 3-3 del Friuli con il Bari. Fosse un discorso solamente italiano, potremmo anche starcene quieti, ma l'Uefa sulla questione non transige (caso-Turchia docet), per cui la possibilità che l'Inter scali repentinamente posizioni in classifica non è poi così remota. Perché, va ricordato, dopo Calciopoli il massimo organismo continentale ha dato un giro di vite e non accetta più nelle proprie competizioni club coinvolti in scandali vari.

E continuano a far finta di niente.

Twitter @Alex_Cavasinni

Sezione: Editoriale / Data: Lun 21 maggio 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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