E ce la godiamo. Ce la godiamo tutta. Ce la godiamo, checché ne dicano i soliti benpensanti. È da godere. In questo derby c'è stato tutto e il contrario di tutto. Ovviamente nulla di nuovo, intendiamoci. Cosa c'è di nuovo in un gol dell'Inter non assegnato in un derby? Cosa c'è di nuovo in un rigore fischiato per simulazione di un rossonero in un derby? Cosa c'è di nuovo in un rigore solare non fischiato all'Inter in un derby? Cosa c'è di nuovo nei mancati cartellini gialli per i tanti fabbri di Allegri? Niente, niente, niente e ancora niente.

Di queste partite, quest'anno, ne sono capitate molte. Una su tutte l'andata con il Napoli. Nessun alibi, nessun mascheramento delle responsabilità per una stagione balorda. Ma negli errori non siamo soli. Quanti, mamma mia. Ed è record europeo: 11 rigori contro. Complimenti.

Ma vincere questo derby era importante per tutta l'Inter. Per regalare una bellissima serata ai tifosi che hanno tanto sofferto e per dire addio degnamente a qualcuno che con questo club ha vinto tutto e tutto ha lasciato in campo in questi anni. Non poteva esserci epilogo migliore.

Il 5-1 sui cugini vale triplo: toglie al Diavolo lo Scudetto (e a quei bravi ragazzi di Ibra e Muntari), lo regala alla Juventus che ora dovrà ringraziarci per sempre e fa in modo che ci sia ancora un briciolo di speranza per la lotta al terzo posto. E se pure non sarà Champions, la società avrà la grande opportunità di ripartire con calma, magari con decisioni dure ma da prendere. All'Inter non hanno mai regalato nulla e il derby è stata la fotografia della differenza che esiste in Italia tra il club nerazzurro e tutte le altre.

Il calcio spesso è ingiusto, stavolta è andato tutto come in un film. E poi dico a voi, a voi che volevate 'scansarvi': ecco, ora scansatevi per davvero e lasciate l'Inter a chi la merita.

Twitter @Alex_Cavasinni

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 maggio 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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