E’ stata consegnata oggi la nuova lista Champions valida per le fasi a eliminazione diretta del torneo internazionale, e l’Inter come prevedibile ha potuto finalmente inserire Forlan dopo l’errore di questa estate, oltre al nuovi acquisti Palombo e Poli, precedentemente escluso per far posto ad altri come Caldirola e Coutinho, recentemente ceduti. Vale però la pena sottolineare un paio di voci di questa lista che spesso passano inosservate, e che invece hanno un loro specifico peso, addirittura anche in sede di calciomercato. Spieghiamoci meglio. Le squadre italiane che partecipano alla Champions devono indicare in lista almeno 4 calciatori cresciuti nel proprio vivaio (il cosiddetto “giocatore locale A”), più altri 4 cresciuti nei vivai italiani (giocatore locale B). Un modo per mantenere una propria identità nazionale, certo, ma anche un problema in alcuni casi. Se trovare 4 calciatori cresciuti in vivai italiani è più facile (nel caso dell’Inter ci sono Faraoni, Castellazzi, Pazzini e Ranocchia) schierarne 4 del proprio vivaio è certamente più difficile.

Ecco perché, ad esempio, l’Inter continua a tenere in lista Orlandoni, proveniente dalla Primavera. Ma si tratta pur sempre di 8 calciatori, su una lista di 25, che incidono non poco, perché se ci sono infortunati, squalificati o indisponibili, i ricambi devono essere all’altezza. Ecco perché una sessione di mercato deve guardare anche a questa aspetto. Certo, si può aggregare un ragazzo della Primavera alla prima squadra, ma ovviamente se si vuol tenere una rosa competitiva bisogna essere certi che sia all’altezza, altrimenti, se non lo si farà mai giocare, è come “bruciarsi” una o più posizioni. E se non lo si ha a disposizione non lo si può sostituire con un altro calciatore ma rinunciare a una posizione: la lista stilata ieri dall’Inter ha infatti solo 24 calciatori invece di 25, perché partito Caldirola non c’è un altro ex Primavera da inserire (ci sono Orlandoni, Crisetig e Obi).

Dunque, al di là della Champions attualmente in corso per la quale l’Inter come dicevamo ha già fatto le sue scelte, se il prossimo anno si disputerà ancora la massima competizione continentale bisogna ricordarsi di tenere in rosa questi 8 “speciali”. Cessioni e acquisti passano anche da questo tipo di ragionamento, se si vuole cedere un ex Primavera (per esempio Obi, oppure Crisetig) e lo si vuol sostituire con un tassello di valore, bisogna andare a riprendere un giovane formato nella propria “cantera”; la mente corre ai vari Santon, Balotelli, Destro, Andreolli, Bonucci, Krhin e così via. Non facili da prendere, certo. Oppure puntare su un Romanò, un Bessa, un Kysela, oggi inseriti nella “lista B giovani”. Ed ecco perché a volte l’Inter mette a segno colpi giovanili o segue talenti italiani che in un primo momento i tifosi non sanno spiegarsi. Sotterfugi nell’intricato mondo del calciomercato, che non tutti conoscono, ma di cui bisogna tener sempre conto quando si allestisce una squadra di calcio dalle ambizioni europee…

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 02 febbraio 2012 alle 16:15
Autore: Domenico Fabbricini
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