Massimo Moratti è fiducioso. La sua Inter vuole ripartire e per farlo ha bisogno dell’esperienza dei senatori e della voglia dei giovani. Il presidente ha fiducia in Claudio Ranieri e confida nel fatto che gli arbitri non sbaglino più contro i nerazzurri: “In questo momento mi viene da pensare solo male. Ci hanno fischiato contro quattro rigori di cui tre inesistenti e due decisivi. Non è una cosa certamente piacevole. Spero solo che si abbia la coscienza di capire che ciò che ci è stato fatto è un qualcosa che non ho problemi a definire esagerato”. Vedendola in maniera meno nera: “Provo a pensare che tutti stanno andando così piano perché tra il settimo e il penultimo posto non fa differenza. La classifica però è decisamente brutta, talmente brutta che influenza negativamente le prestazioni dei giocatori, li blocca. Non sono abituati a questa posizione”. Deve cambiare la mentalità: “A Catania abbiamo giocato un primo tempo saggio. Poi dopo il pareggio sembra che la squadra si sia spaventata. A quel punto sono emersi i limiti psicologici e anche fisici”.

I problemi sono più fisici o psicologici: “Penso che siano collegati. Contro il Napoli, come a Catania, nel secondo tempo c’è stato un calo dovuto ai gol subiti su rigori inventati. Quando vinci ti senti forte anche nelle gambe”. Non è giusto sottovalutare i limiti atletici: “No, sarebbe sbagliato. Ma credo che lo sia anche pensare di non poterli superare con una rosa di 20-25 giocatori”. Gli infortuni: “Le Nazionali non ci danno una mano, anche se credo che siamo in media per una squadra non giovanissima con diversi cambi di allenatore. Quando Ranieri metterà mano, la situazione si stabilizzerà”. Come ha visto il tecnico: “L’ho visto bene, anche perché lui sa affrontare bene le situazioni sdrammatizzando e senza spaventarsi. Ha una buona concezione del gruppo. Infatti pensa che sia forte. Ora che conosce meglio i giocatori, sarà più facilitato nelle sue scelte, che farà in base alla sua esperienza”.

Cosa non è andato più dopo le prime due vittorie: “Con Napoli e Catania sono state due partite in parte falsate. Ranieri ha poi fatto solo il primo passo, ovvero ridare ai giocatori la loro identità. Ora deve aiutarli a ritrovare il ritmo”. Indispensabile il ritorno di Sneijder: “Sì. Sneijder è indispensabile perché gioca a un ritmo superiore e porta vivacità, quella che più manca. Quello che conta nel calcio è far correre il pallone. Sneijder fa proprio questo”. Alvarez: “Col Catania non l’ho visto male. Ha un ritmo diverso poi è sempre entrato in situazioni particolari. Lo abbiamo preso come investimento futuro, mica per fargli fare il titolare inamovibile. Spero sfondi”.

La gara col Lille per il rilancio: “Pensiamo sempre a fare bene in coppa. Una chance in più per ripartire. Ora la squadra va incoraggiata dando maggiore responsabilità ai senatori e chiedere ai giovani di tirare fuori la loro freschezza provando a trasmettere ottimismo”. Fiducia in Ranieri: “Non sono mai stato ottimista, nemmeno quando si vinceva. Mi fido del tecnico e confido nel fatto che gli arbitri abbiano esaurito il bonus nei nostri confronti”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 17 ottobre 2011 alle 09:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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