Massimo De Santis prova a fare chiarezza. A Tuttosport, l'ex arbitro parla della richiesta di risarcimento fatta all'Inter nell'ambito della presunta attività di spionaggio dei nerazzurri nei suoi confronti. "Nel ricorso, del quale si oocuperà la prima sezione del Tribunale Civile di Milano - ha spiegato -, non abbiamo fatto cifre, anche perchè l'invasione della privacy subita dalla mia famiglia non è facilmente quantificabile. Non ha prezzo per me quello che mi hanno fatto, ma lo deciderà il giudice; sono entrati nella mia vita con un cavallo di Troia. Moratti dice che non è una bella cosa il ricorso al Tnas della Juventus? Invece pensa che sia una bella cosa quella fatta a me ed alla società bianconera? Se la Juve avesse già battuto nel 2006 queste strade staremo a parlare di un'altra storia".

De Santis ha poi continuato, parlando anche di Facchetti: "Con Facchetti avevo rapporti amichevoli, se non fosse morto sicuramente lui avrebbe chiarito tante cose sul mio presunto rapporto con Moggi e non avrei neanche ricevuto la querela del figlio che pensa che abbia millantato le telefonate col padre. Nucini e gli spioni della Telecom comunque già nel 2004 erano al lavoro. Molto spesso parlavo con Facchetti dopo le partite, mi chiedeva opinioni sull'Inter. Nucini ha sfruttato la mia disponibilità per elemosinare un posto di lavoro a Facchetti, una cosa gravissima. Conciliazione? Se ci dovessero chiamare in tal senso significherebbe ammettere le loro responsabilità. Io voglio che chi ha sbagliato paghi per quello che ha fatto. Rivoglio la mia dignità. Ho chiesto alla FIGC di poter agire contro l'Inter per l'affare Telecom, non mi hanno mai risposto. Archiviazione di Palazzi? Chiesi che fosse logico chiedere alla Boccassini cosa ci fosse in quel fascicolo segreto di cui parlava anche Moratti. Non si sarebbe dovuto chiudere il caso, ma hanno agito come sempre con due pesi e due misure".

Sezione: FOCUS / Data: Mer 12 ottobre 2011 alle 11:10
Autore: Riccardo Gatto
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