In esclusiva per Sky, Samuel Eto'o parla dell'addio ai colori nerazzurri e lo fa senza nascondere nulla. C'è tanta riconoscenza nelle parole dell'ormai ex numero 9 interista, che ci tiene a ringraziare tutti come già fatto con una lettera affidata al suo sito personale e a inter.it. Il camerunese si dimostra campione anche davanti alle telecamere.

Sei arrivato in Italia con il sorriso. Si può dire che parti anche con il sorriso?
“Cerco sempre di essere felice e nella mia vita il sorriso non è mai mancato. Come sono arrivato, così me ne vado”.

Cosa ti lascia l'Inter?
“Tutto è andato molto bene. L'Inter è uno dei club migliori del mondo, il migliore d'Italia. Ho avuto la possibilità di vincere tutto grazie a compagni incredibili, condividendo l'allegria”.

C'è un persona che vuoi ringraziare in modo particolare?
“Vorrei ringraziare tantissima gente, in primo luogo il signor Moratti. Sarò molto breve, anche se si possono dire le cose migliori al mondo su di lui. Io dico solo, se c'è un Dio in terra, Moratti è Dio. Grazie mille presidente, per tutto il tuo appoggio e per l'opportunità che mi hai dato di avermi fatto giocare nel miglior club d'Italia. Cosa mi ha detto prima che partissi per l'Anzhi? E' un qualcosa che resta tra me e il presidente, non mi va di parlarne in pubblico”.

Cosa ti ha detto Moratti prima di partire per la Russia?
“Questa cosa non posso renderla pubblica, deve restare tra me e il Presidente”.

Qual è stato il momento di maggior gioia all'Inter?
“Intanto dico grazie ai miei compagni, i miglior con cui avrei potuto giocare qui in Italia. E anche a tutti i tecnici che ho avuto all'Inter, su tutti Mourinho, che mi ha voluto qui. E grazie a Branca, che ha reso possibile il trasferimento. Poi a tutti gli altri. Tutti hanno fatto in modo che potessi giocare ad alto livello e rendere al massimo. Il momento migliore? Quando abbiamo sollevato la Champions e po la Coppa del mondo. Attimi che porterò sempre nel mio cuore”.

Quando sei arrivato all'Inter non baciasti la maglia perché volevi conquistarti l'affetto dei tifosi: pensi di esserci riuscito?
“Spero di essermi meritato il rispetto dei tifosi. Io ho dato sempre il massimo per far vincere la squadra. In ogni momento sono sempre stato sincero, anche quando ero stanco ho sempre tentato di mantenere il sorriso. Spero così di essermi meritato il rispetto di questa famiglia”.

Raccontaci gi allenatori che hai avuto all'Inter.
“Lo Special One è stato uno dei più grandi allenatori. Quando lo conosci non poui commentarlo superficialmente come si fa in genere. Capisco che possa avvenire per chi non lo conosce, perché fa parte del gioco del calcio, ma per come l'ho conosciuto io posso solo dirgli molte grazie. La maggior fiducia che mia ha dato è stata la possibilità di parlare di idee tattiche: credo che questo dimostri che persona sia. Gli auguro tanta fortuna e spero di ritrovarlo. Poi Benitez, che è arrivato in un momento complicato poiché avevamo vinto tutto e lo ringrazio: anche lui mi ha concesso molta fiducia Poi è arrivato Leo, con difficoltà. Un momento duro dopo la sconfitta nel derby, ma anche questo fa parte della vita di un calciatore. L'ho sentito poco, ma gli ho detto tutto ciò che pensavo di lui. Gasperini? Con lui ho lavorato poco, ma ha una squadra pazzesca. Son convito che farà bene, anche con un po' di fortuna, perché tutti hanno bisogno di fortuna. Voglio che facciano bene, perché voglio essere felice e l'Inter è parte del mio cuore”.

L'Inter può vincere anche senza Eto'o?
“Spero di sì. Il calcio ormai è così, c'è chi arriva, chi va. Ma tutti insieme siamo la famiglia interista. Verrò a tifarla quando avrò la possibilità”.

Qual è la persona che ti mancherà di più?
“Materazzi. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno appoggiato in tutto questo tempo. Parlo di tutti i tifosi dell'Inter. Gli voglio dire grazie e soprattutto a Mauro. E poi alla mia gente, alla mamma Ciacia. Il calcio è così, ci si lascia dopo un po'. E infine a quello che mi ha fatto sentire italiano, Materazzi: fratello, sai che ti voglio bene, casa mia è casa tua. Grazie”.

In questi giorni della trattativa, in molti hanno parlato. Qual è la cosa più bella che ti hanno detto?
“La cosa più bella me l'ha detta Stankovic, il nostro capitano come lo chiamiamo noi. Mi ha sempre augurato molta fortuna. Il meglio per me era il meglio anche per lui. Molte volte, in questo mondo, siamo egoisti, ma lui ha messo in secondo piano il bene suo”.

Un pronostico sulla Serie A?
“Io no guardo le altre squadre. Il Milan dovrebbe vincere se guardiamo a come si è chiuso lo scorso campionato, però per me l'Inter resta la più forte e mi aspetto che faccia bene. Spero che possa lottare e vincere il campionato”.

Al di là del calcio, cosa ti lascia di bello l'Italia?
“Tutto. L'affetto della gente, l'appoggio innanzi tutto. Mi hanno fatto sentire parte della famiglia italiana. Poi tutti i giocatori che ho incontrato e che non conoscevo: mi hanno sempre rispettato e fatto sentire un buon giocatore. E' stata un'ulteriore possibilità di crescita, sia come giocatore che come persona”.

Raccontaci gli ultimi giorni, quali emozioni hai provato?
“Dico sempre che il meglio deve venire nella vita, e quando ti si presenta un'opportunità è Dio che ce l'ha data. L'accetto perché è lui che mia ha dato tutto quello che ho nella vita”.

Il calcio italiano è felice secondo te?
“Nell'ultimo anno sì, anche se al vertice c'è la Spagna. Però prima di venire qui avevo un'altra idea del calcio italiano, ma sono felice perché non è come lo descrive la gente e spero che tutti, soprattutto voi giornalisti, raccontiate davvero com'è il calcio italiano. E' un buon calcio e spero che continui così”

Un avversario che sarai felice di non incontrare più?
“No no, nessuno. Io ho sempre rispettato tutti”.

Della Russia cosa sai?
“So che devo andarci a giocare, nulla di più al momento”.

Si può dire che sei un uomo felice?
“Io son sempre felice della mia vita. A parte il calcio, ho molte cose che mi permettono di essere felice: la mia famiglia, ad esempion è molto importante. Il calcio è una parte di me e sono felice perché ho tutto quello che desidero: giocare a calcio. Era il mio sogno, e poi intorno ho molti amici, persone che mi vogliono bene”.

Una saluto ai tifosi dell'Inter?
“Penso di averli già salutati. Gli ultimi che voglio salutare siete voi giornalisti. Ci sono sempre alti e bassi in questo mondo, ma mi sono sentito bene per cui vi ringrazio per il trattamento riservato a me e alla mia famiglia. Spero che ci rincontreremo presto nella vita”.

E dopo il calcio cosa ti piacerebbe fare? Ti piacerebbe tornare a Milano ?
“Ci tornerò sicuro, ho casa qui! Devo tornare per forza: ho talmente tanti motivi per tornare che starò sempre qui. Quando si comincia a lavorare si pensa anche a quello che verrà dopo e per fortuna, o per sfortuna, la mia professione ha una durata limitata. Io ho pensato subito a cosa farò dopo, ma non ve lo posso dire adesso”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 25 agosto 2011 alle 20:11
Autore: Alessandro Cavasinni
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