Giampaolo Pazzini, raggiunto da La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell’imminente finale di Tim Cup, contro quel Palermo che, il 29 gennaio scorso, lo vide esordire a San Siro in nerazzurro segnando una doppietta e fornendo il rigore decisivo del sorpasso, realizzato poi da Samuel Eto’o. Quattro mesi di soddisfazioni e in più c’è il bonus per i 10 gol segnati: “Una grande soddisfazione, soprattutto perché non è facile entrare a metà stagione. Mettermi in gioco mi piace. La sfida non mi pesa”. 11 gol nerazzurri, dedicati a chi diceva che non è uno da grande squadra: “I 19 dello scorso anno forse non sono bastati. Ci sono stranieri che hanno una grande pubblicità ma che hanno fatto peggio di me. Essere riuscito, da italiano, a far cambiare l’opinione è un motivo d’orgoglio”. A proposito di luoghi comuni, Nagatomo ha zittito tutti: “Yuto, appena arrivato, mi faceva arrabbiare. Gli dicevo di crossare di più. Altrimenti che ci faccio io in area”.

L’Inter e i suoi stranieri: “Tanti campioni tutti insieme in una volta non li avevo mai visti. Ero molto curioso nel vivere un certo tipo di spogliatoio. Sono tutti bravi ragazzi. Mi hanno semplificato il compito”. La concorrenza: “Non mi spaventa. Se fossi stato impaurito da essa, di certo non avrei pensato da giocatore di una grande squadra”. La paura di non giocare la Champions: “In Inter-Lazio, dal gol di Zarate al pareggio di Sneijder. Ma poi mi ha impressionato la coscienza della forza della nostra squadra. Si migliora sempre in una squadra così. Sono sempre più convinto dei miei mezzi”. Il digiuno non è stato un problema: “Mi dicevo che se non era oggi, sarebbe stato alla prossima”. In caso di vittoria di Tim Cup, balletto o tatuaggio: “Io non ballo, non sono capace. Non ho tatuaggi e non intenzione di iniziare a farli”: Nessuna vittoria in carriera: “I ragazzi mi prendono in giro. Ci sono andato vicino due anni fa in Coppa Italia (Sampdoria sconfitta ai rigori dalla Lazio). Voglio colmare il vuoto”. Arriva il Palermo: “Per me significa pensieri felici”:

Capitolo Samp. Pensieri non dello stesso tipo: “Mi spiace molto. Vedere Palombo piangere è stata una coltellata. I tifosi della Samp non meritano la B. Ma non sono il capro espiatorio. Non mi hanno mai voluto rinnovare il contratto. Un giorno danno mandato al mio agente di fissare un incontro per giugno, ma arrivò l’Inter e non potevo dire di no. Due soli membri del consiglio decisionale si opposero alla mia cessione. Volevano farmi passare per capro espiatorio. Non ci penso. Voglio la Tim Cup con l’Inter”:

Un pensiero su Montolivo, deciso a non rinnovare con la Fiorentina: “Se ha preso questa decisione vuol dire che vuole fare qualcosa di grande, ma non so dove giocherà”.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 maggio 2011 alle 08:47 / Fonte: Andrea Elefante per la Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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