E' sempre José Mourinho. Ancora una volta lo Special One ha mandato al tappeto il Barcellona di Pep Guardiola - prima volta però da quando è alla guida del Real Madrid - con un gol nei tempi supplementari firmato da Cristiano Ronaldo di testa in elevazione spettacolare, dopo una battaglia durata 120 minuti. Tante le occasioni dalle due parti, alcune anche clamorose, ma la tattica di Mou ha vinto ancora su un Barça questa sera talvolta troppo lento e imbrigliato perfettamente dallo stratega di Setubal nel centrocampo-tela di ragno che ha complicato i piani di Guardiola. Con questo trionfo, il suo Real ha vinto la Copa del Rey che mancava da tantissimo nella bacheca delle merengues, per di più in un 'Mestalla' che sapeva tanto di catino infernale, scelto come campo neutro per questa notte di fuoco.

A fine gara, dopo aver fermato ancora i titani blaugrana come già fatto con la sua Inter, José ha dedicato un pensiero proprio alla Beneamata, di cui si parla per il futuro ma che per ora resta il suo primo pensiero in ogni occasione: "Tutti gli interisti saranno contenti e staranno festeggiando con me, ora però voglio solo riposare", ha detto un entusiasta Mourinho visibilmente commosso mentre i suoi uomini ballavano di felicità. Poco dopo, discussione con Premium più posata: "La mia fuga negli spogliatoi è per dare spazio a questi ragazzi, siamo stanchi dopo tali incontri ma la Coppa è meritata. Qui la gente non è abituata a soffrire, qui si gioca all'attacco, questo è il primo titolo per un gruppo giovane, ora nella seconda stagione con il gruppo riunito faremo meglio. L'Inter? Non è un dramma se questa stagione non finisce bene, l'Inter è campione di tutto. Moratti è circondato da persone capaci, e se Leonardo parte dall'inizio può fare molto bene, a quel punto c'è solo da ricominciare a vincere e ripartirà un nuovo ciclo". Parole che suonano come chiusura alle tante voci di questi giorni, sicuramente esagerate. Ma il cuore nerazzurro di Mou non finirà mai di pulsare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 21 aprile 2011 alle 00:03
Autore: Fabrizio Romano
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