"È andata come andata. Male, malissimo per noi, meglio, molto meglio per i tedeschi e ancor di più per tutti coloro che ci volevano fuori dall’Europa. Un ‘autogol’ clamoroso dell’Inter che ha regalato a chi, non aspettava altro da anni, il tanto atteso momento di gloria. Così tutti a tifare Schalke, così tutti a tifare contro l’Inter. È già successo l’anno scorso, ma quest’anno, la squadra allenata da Mister Leo ha dimostrato di non essere la stessa corrazzata dell’abile stratega Mou. Quest’anno abbiamo sofferto, gioito e poi… beh… poi ‘pianto’ nella tragica serata di San Siro, quando una squadretta a noi molto inferiore ci ha letteralmente ‘umiliato’, travolgendoci con una cinquina. Impressionando e, non portando in Germania solo il match, ma anche la qualificazione. Ebbene sì, la partita di ritorno serviva solo per chiudere un conto che non poteva mai e poi mai essere messo in discussione. Almeno non dall’Inter di quest’anno, orfana, soprattutto stasera, di quei giocatori che l’hanno resa grande la passata stagione. Di quei giocatori che possono incidere sull’andamento di una partita e ahimé, questa sera hanno inciso in maniera negativa. Eto’o ha dato tanto durante la stagione ed è mancato proprio quando serviva, intestardendosi più volte in azioni singole risultate del tutto vane; Sneijder, la bruttissima copia di quello ammirato la passata stagione, la luce dell’Inter che non illumina, il faro della nostra formazione che rimane per tutto il tempo in cui è stato in campo, spento. Ed è triste vederlo giocare così. Così come è altrettanto triste vedere Milito sbattersi senza riuscire a trovare la porta, quella giocata da fuoriclasse che fino a qualche mese fa gli veniva del tutto naturale. Il nostro trascinatore è andato giù assieme a tutti gli altri. La nave è affondata e a parte pochi, veramente pochi giocatori, il responso del campo è stato ‘cattivo’ e trovare chi si possa salvare è impresa alquanto dura. Forse è stata l’illusione della rimonta in campionato, la qualificazione all’ultimo minuto conquistata col cuore e i denti all’Allianz Arena, il sorteggio ‘morbido’ che ci aveva regalato la squadra più ‘abbordabile’ della Champions e la possibilità di evitare le spagnole in un’ipotetica semifinale. Eppure c’era dell’ottimismo intorno alla squadra, tra tutti noi tifosi. In primis giocatori e dirigenti sembravano crederci, ed è normale che l’entusiasmo coinvolga anche noi tifosi. Abituati come siamo stati alle vittorie, ai trionfi, ai successi, stavamo già pregustando un’altra annata ‘memorabile’. Sembrava un sogno, si è trasformato in un incubo. Nel giro di niente abbiam perso tutto o quasi. Abbiam regalato al Milan la possibilità di scappare, di andarsene dopo che avevamo speso tanta fatica per esser lì al momento cruciale. Abbiam buttato al vento una qualificazione sulla carta già ‘scontata’. Dalle stelle alle stalle. Da un anno di gloria, ad un anno ‘infernale. Ma non voglio farmi prendere dal disfattismo, non dobbiamo pensare a quanto questa sia stata una stagione fallimentare. Dobbiamo rialzarci, guardare avanti, non alla prossima stagione, ma a chiudere in maniera degna questa, non lasciando niente per strada e sperando che alla fine qualcosa possa ancora accadere. Lo scudetto non è proprio a portata di mano ma è ancora lì e possiamo e dobbiamo dire la nostra in Coppa Italia. Si è interisti anche e soprattutto in momenti come questi, e non solo nelle vittorie, e ricordiamoci, che di momenti del genere nella nostra storia ne abbiamo avuti parecchi. Non dimentichiamoci degli anni bui, di quanto abbiamo aspettato prima di trionfare ovunque. Non dimentichiamoci cosa ha fatto questa squadra, questi giocatori, questa dirigenza. Come nelle vittorie, stringiamoci intorno a loro nella sconfitta. Facciamo sentire loro il nostro apporto, il nostro affetto e rialziamoci tutti insieme. Amala pazza Inter amala".

Orazio

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 14 aprile 2011 alle 12:36
Autore: Redazione FcInterNews
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