Ieri vi abbiamo proposto le parole di Luc Castaignos a Sky Sport. Stamane vi proponiamo quelle da La Gazzetta dello Sport. L’olandese, lunedì scorso, è diventato un calciatore dell’Inter, avendo firmato un contratto di cinque anni. Il ragazzo, non appena giunto in sede, si è trovato di fronte Wesley Sneijder, proprio colui che ritiene l’idolo di ogni ragazzino del suo paese: “Era lì ad aspettarmi. Pazzesco, non ci credo. Mi ha detto ‘Ci vediamo a giungo’, davvero non ci volevo credere. Per questo motivo devo ringraziare la dirigenza nerazzurra per il benvenuto. Io li ringrazio perché volevo solo l’Inter, ma ora devo chiudere in bellezza col Feyenoord”. Calenda, suo agente, è entusiasta di Milano, tanto da ritenerla fantastica. Ma i riflettori ora sono tutti per Luc. Tutto è cominciato con Ronaldo: “Mi sono innamorato del calcio con Ronaldo. Lo vidi in tv e pensai al calcio e non al basket, come papà”.

Gioca in attacco anche per Ronaldo? “Non proprio. Incominciai come difensore, ma non sapevo difendere, e mi misero a centrocampo. Ma sapevo fare gol e giocai in attacco”. Somiglia a Henry? No, secondo lui: “Somiglio a Eto’o. E’ il migliore. Mi piace vedere la porta e spostarmi sugli esterni, come lui. Ma Samuel sa fare tutto ovunque, io no”. Le caratteristiche: “Sono veloce e mi piace fare gol e assist. Gioco anche per la squadra. Punto debole, sono ancora molto giovane”. I sogni: “La Champions League e divenire una buona persona”. Presentazione: “Destro 8, sinistro 5,5, testa, 6”.

Perché l’Inter, nonostante la corte di Manchester United e Real Madrid: “E’ la squadra più forte al mondo. E’ stata la prima a volermi a 17 anni e perché poi vincerà sempre”. Il sogno: “Un gol in maglia nerazzurra con un pallonetto, come quello all’Ado den Haag. Spero sia con l’Inter, col numero 30”. Le passioni fuori dal campo: “Playstation, film come ‘Scarface’, i libri e la musica Rap. Poi la mia famiglia, papà Jean Luc, francese, mamma Silvestra di Capo Verde, che saranno con me. Mi hanno sempre aiutato nelle scelte calcistiche. Parlo inglese, francese, un po’ di tedesco, poco italiano e olandese”. Il derby: “Una volta c’era Van Basten al Milan. Ma anche l’Inter aveva Bergkamp e Jonk”.

L’Inter, a suo dire, centrerà i suoi obiettivi: “Sì. Vincerà a Monaco, il derby e lo scudetto”. L’allenatore del Feyenoord, Mario Been, ex Pisa, gli dà consigli sulla Serie A: “So che è molto dura”. Infine, un 'consiglio' alla dirigenza nerazzurra: "Chi mi piacerebbe avere come compagno qui? van Persie". Ecco Luc Castaignos.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 02 marzo 2011 alle 08:50 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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