Alle volte, basta solo uno sguardo per provare disprezzo. Tra le tante, disgustose immagini che sono arrivate da Torino per Juventus-Inter, mi viene segnalata quella di uno pseudo-tifoso della Curva bianconera che si è così esibito nei panni di un venditore di rose con il volto colorato di nero, e con la triste maglie ad indicare: "Eccomi, sono Eto'o". Ha avuto evidentemente successo quel coro dei tifosi del Milan "Eto'o, Eto'o, Eto'o Eto'o Eto'o, l'hanno visto con le rose, con le rose sul metrò", in risposta all'interista "Eto'o, Eto'o, Eto'o Eto'o Eto'o, io di Ibra me ne frego perché è uno zingaro". Da stigmatizzare tutte le forme di razzismo, ma quest'immagine che arriva dallo stadio Olimpico è molto grave, anzi drammatica. E' la prova che il razzismo negli stadi e non solo c'è, è ancora più che vivo, e fa schifo esattamente come faceva schifo quello che Martin Luther King, Nelson Mandela e tantissimi altri uomini di colore hanno combattuto pagandone le conseguenze sulla propria pelle, quella che difendevano.

E non mi si venga a raccontare che "è un gesto pittoresco per intimidire l'avversario, non è razzismo", perché a questa barzelletta non ci crede più nessuno. Anzi, nessuno alza la voce per dire che il razzismo resiste, perché un'immagine simile non può passare inosservata. Tra l'altro - e non credo sia un caso - viene colpito con insulti e gesti razzisti proprio quel Samuel Eto'o che nelle campagne contro il razzismo stesso spende parte della propria vita, mettendoci sempre la faccia senza alcuna paura, addirittura coniando aforismi ormai celebri per far capire quanto per Samuel sia importante dire no a questa vile e schifosa realtà. C'era razzismo, a Torino, come su tantissimi altri campi. Non è mia intenzione condannare ovviamente tutto il pubblico dell'Olimpico, ma quello che si sente da quella Curva ogni anno è inammissibile, basti ricordare gli episodi con Balotelli. Adesso tocca ad Eto'o, ma mi direte che succede anche negli altri stadi. Certo, ma non a questi livelli e con personaggi che si travestono da 'venditore di rose' per umiliare il campione dell'Inter. Siamo all'assurdo.

Eppure, nessuno dice niente. Ci rendiamo conto? I tifosi juventini devono ritenersi fortunati, perché c'era tutto il margine per l'interruzione della partita, se non fosse che ormai Eto'o è purtroppo abituato ad episodi di questo genere, ma già in Spagna fece fermare un match per un qualcosa di simile, e c'erano anche tanti versi di scimmia. E pure tantissimi 'buuu' quando il negro toccava il pallone, questi presenti anche a Torino, ovviamente. E tutti continuano a tacere. Leggo però che i giocatori fanno party, sui siti juventini ci si esalta e si deride Materazzi come rosicone o l'Inter come perdente, ma neanche una parola per questo schifo. Nessuno qui vuol fare la verginella, perché l'Inter ha vissuto casi simili ad esempio con Zoro, ma lì si è pagato caro e la tifoseria nerazzurra - niente e nessuno può smentirlo - è clamorosamente maturata negli ultimi anni, con comportamenti quasi sempre perfetti. C'è bisogno di farsi sentire, anche dalla società Juventus, perché così non si può andare avanti. Magari con Balotelli, i tifosi avevano la scusante del comportamento non simpaticissimo dell'attaccante (che, sottolineo, non legittima il razzismo in alcuna maniera!), ma arrivare a gesti così schifosi quando c'è di mezzo un UOMO prima che un campione come Samuel Eto'o, allora significa essere proprio malati.

Non è un attacco a questo personaggio o a chiunque altro, è il constatare un triste dato di fatto. Eppure, chi vende rose nel metrò un onore lo ha. Voi, neanche più quello...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 16 febbraio 2011 alle 00:10
Autore: Fabrizio Romano
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