Quanto amaro in bocca dopo una sconfitta evitabilissima! L’Inter a Torino scende in campo senza l’ardore che l’ha contraddistinta nella maggior parte delle partite giocate dall’arrivo di Leonardo in panchina, gettando al vento una buona occasione per far sentire ulteriormente la propria voce. Un k.o. pesante, inatteso e demoralizzante anche alla luce della prestazione, quasi ai livelli di quella deficitaria di Udine. Che la squadra sia vittima di un’idiosincrasia nei confronti dei colori bianconeri? Barzellette, la realtà è che giocare con questo spirito non frutta nulla, e auspicavo che dopo le magre figure dell’autunno 2010 i nerazzurri avessero imparato la lezione. Invece no, ecco un bel pacchetto regalo agli acerrimi rivali juventini, che ora si sentiranno ancora più in diritto di reclamare quanto credono che gli spetti fuori dal campo.

Fa male perdere così, soprattutto contro una Juve che ha giocato normalmente, badando a difendersi e a contrattaccare, senza frizzi o lazzi. Il minimo indispensabile, un golletto, per battere l’Inter. Se poi penso che Julio Cesar è stato praticamente inoperoso, il fastidio in me aumenta: perdere così, con un tiro nello specchio della porta nato da un errore di Cordoba, è una beffa. Soprattutto se considero la reazione nulla del primo tempo e tardiva (e confusionale) nella ripresa. Male dunque, anche dal punto di vista della sorte: la traversa di Eto’o nel finale grida ancora vendetta, ma il confine tra la sfiga e l’errore dell’attaccante è labile. Da un bomber come lui certi strafalcioni non ce li aspetteremmo mai.

Così è, purtroppo, e non resta che leccarsi le ferite, auspicando in una pronta reazione già a Firenze. Trasferta tutt’altro che agevole, anche alla luce della crescita viola degli ultimi tempi. La vittoria a Palermo ne è la riprova. Occhio, dunque, perché al Franchi servirà un atteggiamento diverso sin dall’inizio, meno timido e più volenteroso. Ma soprattutto servirà più concentrazione in difesa, dove la strana coppia Ranocchia-Cordoba non entusiasma affatto. Capisco il giovane azzurro, che ha ancora tanta strada da fare, ma dal colombiano mi aspetto prestazioni più sicure e senza sbavature. L’esperienza non gli è infatti servita per evitare di farsi ‘fregare’ da Matri in occasione dell’unico tiro in porta bianconero. Un errore di valutazione su un cross neanche troppo imprevedibile che avrebbe meritato maggiore attenzione.

Invece oggi l’Inter paga questa disattenzione con una sconfitta che l’allontana 8 punti dal Milan e ne frena la rincorsa. Nulla è perduto, Leonardo fa bene a sostenerlo per mantenere alta la tensione, ma certi passaggi a vuoto pesano sulla classifica e sul morale della squadra. E ogni volta che ne arriva uno, diminuiscono le chance di dare filo da torcere a chi sta davanti, che di certo non è superiore a questa Inter.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Lun 14 febbraio 2011 alle 10:51
Autore: Fabio Costantino
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