In attesa della sfida sul campo di domenica prossima, l’Inter ottiene un primo successo sulla Juventus. Il ricorso al Tar del Lazio per impugnare il verdetto della giustizia sportiva (Juventus in serie B e privata di 2 scudetti) nel 2006 è costato una batosta ai tifosi juventini che pretendevano giustizia e avevano fondato l’associazione GiùlemanidallaJuve. Dopo quattro anni di partita processuale, non solo il Tar del Lazio ha confermato le decisioni degli organi sportivi, ma ha condannato i supporter bianconeri a pagare le spese. Ai fondatori dell’associazione spetterà versare ben 12 mila euro ciascuno al Coni, alla Figc e all’Inter, contro cui era stato puntato il dito dopo Calciopoli.

“I simpatizzanti juventini possono essere contrariati per le pene subite dalla loro squadra del cuore – scrive il Consiglio di Stato -, ma non sono legittimati a difendere l’immagine del club, che ha mezzi e luoghi per tutelarsi”. Colpo non da poco dopo quattro lunghi anni di aspettative, ma i tifosi bianconeri di GiùlemanidallaJuve, e lo sostiene anche la giustizia, non hanno alcun diritto di pretendere nulla dopo quanto emerso in seguito allo scandalo Calciopoli. Nonostante questa sentenza pubblicata oggi, l’associazione di tifosi juventini non si fermerà e cercherà di ottenere ciò che vuole presso le sedi europee.

Ad ogni modo, il verdetto del Tar del Lazio dovrebbe far riflettere anche chi, ai piani più alti della Juventus, ancora si ostina a pretendere ‘vendetta’ più che ‘giustizia’, senza accettare le proprie responsabilità e provando a riscattarsi tirando in ballo chi non ha le stesse colpe. La speranza è che questa ennesima conferma dei dati di fatto possa porre fine una volta per tutte alle polemiche e alle pretese basate sul nulla. Calciopoli è alle spalle e sul campo non conta più nulla (domenica si giocherà a pallone), rispolverare polemiche di questa natura riporta solo attenzione sullo scandalo più grande del nostro calcio e sui suoi principali artefici.

Sezione: News / Data: Mer 09 febbraio 2011 alle 15:33
Autore: Fabio Costantino
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