La bella vittoria ottenuta ieri con il Napoli ha chiarito che i giocatori nerazzurri, ad oggi, sono in grado di imporsi contro formazioni giudicate più in forma, ma allo stesso tempo hanno bisogno di ricambi di valore per tirare avanti fino al termine della stagione, con una rincorsa scudetto, la Tim Cup da onorare e la Champions League da portare avanti. La squadra, sotto gli occhi attenti di Leonardo, si è mossa bene dimostrando di avere preparato nel modo giusto il match e di aver recuperato preziose energie. Cordoba, in particolare modo, ha confermato di essere ancora in grado di dare una mano in difesa, ma qualora il peso dei 34 anni si facesse sentire (ora l’Inter è attesa da numerosi impegni ravvicinati) è già scalpitante Ranocchia per sostituirlo ed entrare gradualmente nell’undici titolare nerazzurro. In difesa, dunque, con un Chivu finalmente ritrovato e un Maicon in crescita, Leonardo può ritenersi soddisfatto, anche perché Santon e Materazzi sono alternative sempre valide fino al termine della stagione. Anche il centrocampo sta continuando a offrire spunti positivi: ieri i tre gol, come i cinque rifilati al Parma, sono stati griffati da centrocampisti (Thiago Motta e Cambiasso). Inoltre, Stankovic ha ribadito di essere fondamentale per l’equilibrio tattico e caratteriale della squadra. Infine, l’immarcescibile Zanetti, il jollly che ogni allenatore vorrebbe e che anche nel 2011 si candida a un ruolo di indispensabilità per il gruppo allenato da Leonardo.
PIEDI BRASILIANI, DOTI TATTICHE ITALIANE - Nota di merito per Thiago Motta, e non solo per le due segnature. Qualora Leonardo avesse optato per un 4-3-3 con Biabiany in avanti, forse sarebbe stato proprio il brasiliano a sedersi in panchina, dal momento che sarebbe stata dura rinunciare a uno tra Zanetti, Cambiasso e Stankovic. Invece Leo ci ha visto giusto puntando sull’italo-brasiliano, il quale ha fornito una prestazione monstre, del livello che chi lo conosce bene gli attribuisce a occhi chiusi. Thiago Motta, complici anche i numerosi infortuni che l’hanno tolto troppo spesso dalla ribalta, è forse il centrocampista meno appariscente ma più determinante per la squadra nerazzurra. Quando è in salute, diventa irrinunciabile perché oltre a un senso tattico eccellente ha prestanza fisica e piedi buonissimi. In altre parole, unisce le doti tattiche italiane alla classe brasiliana, un mix perfetto per il calciatore moderno, troppo fragile però a causa anche di un fisico un po’ troppo macchinoso che richiede del tempo prima di essere al 100% e per strada incontra qualche ostacolo di troppo. Da qualche settimana, dopo il problema al ginocchio, l’ex Genoa è finalmente a posto e dopo il ritorno (con gol) nella sfida contro il Parma, l’ultima a San Siro nel 2010, ha battezzato il nuovo anno tra le mura amiche con altre due reti, la prima di pregevole fattura, la seconda figlia della sua prestanza. Buon per Leonardo, che ha a disposizione quel giocatore che per troppo tempo è mancato a Benitez.
LE PREOCCUPAZIONI SONO DUE - I veri problemi in questo momento sono in porta e in attacco. Al di là della serata di polveri bagnate, Milito e Pandev hanno sputato letteralmente sangue per dare il loro prezioso contributo alla squadra, maga la condizione atletica non è ancora loro amica. I due, anche a causa dell’assenza di Eto’o (rientrerà già a Catania), si sono sobbarcati un lavoro tattico che non è ancora nelle loro corde, pressando alto e coprendo tutto il fronte offensivo. Uno sforzo che li ha privati della necessaria lucidità sotto porta. In più, Milito e Pandev talvolta si sono pestati i piedi effettuando gli stessi movimenti e privando il gioco nerazzurro di ossigeno. Resta pertanto la sensazione che l’Inter abbia bisogno di alternative in avanti, perché se davvero Leonardo adottasse il 4-3-1-2 come modulo basic, il macedone sarebbe l’unica alternativa pura a Eto’o e al Principe, troppo poco per reggere da qui alla fine della stagione. Servirebbe, in altre parole, un altro attaccante, non necessariamente una star del palcoscenico internazionale, ma un bomber di scorta che interpreterebbe la chiamata nerazzurra come l’occasione della vita, senza pretendere di capovolgere le gerarchie. Altro problema in questo momento è relativo alla porta: anche ieri Castellazzi non ha offerto particolari garanzie, in pratica ha preso gol nell’unica conclusione vera del Napoli in porta. Inoltre, ha palesato qualche incertezza nelle uscite, attirando su di sé i mugugni del pubblico di casa. Considerato che questa stagione per Julio Cesar sembra maledetta e il brasiliano non rientrerò prima di fine mese, forse è il caso di dotarsi di un portiere di riserva che sappia vestire i panni del titolare e dia sicurezza alla difesa.
MUTU E MARCHETTI, PERCHE’ NO? - Passando dunque ai temi del mercato, è chiaro che la società non voglia investire troppo per colmare i due gap sopra citati. Messa a posto la difesa con il costoso arrivo di Ranocchia, ora si pensa a due soluzioni low cost per completare la rosa a disposizione di Leonardo. Per quanto riguarda l’attacco, un’idea la fornisce l’attualità: la rottura tra Adrian Mutu e la Fiorentina, tema della conferenza odierna del romeno, potrebbe (ri)aprire le porte di Appiano Gentile all’attaccante, portato in Italia giovanissimo proprio dai nerazzurri. Certo, il carattere del diretto interessato spaventa non poco, ma l’ottimo rapporto con il suo procuratore Becali e la presenza in squadra dell’amico Chivu, capitano della nazionale romena, sarebbero validi cuscinetti in caso di ricadute caratteriali. Poi, se la Fiorentina accettasse di discuterne con i nerazzurri, di certo non pretenderebbe la luna dal punto di vista economico, visto che Mutu è ormai fuori squadra. Per lui si sta parlando con insistenza di un futuro nel Galatasaray o di una soluzione ponte sempre in Italia, ma in una squadra minore. Però se davvero l’Inter lo chiamasse, non ci penserebbe un secondo a rispondere sì. Va aggiunto che alcune indiscrezioni vorrebbero contatti già avviati tra le parti, maga oggi se ne saprà di più. Per quel che concerne la porta, è possibile che l’ottimismo della dirigenza prevalga e si continui ad aspettare fiduciosi il ritorno di Julio Cesar. Ma è altrettanto fattibile che l’Inter cerchi un portiere più affidabile, anche per sei mesi, per consentire al brasiliano di tornare senza affrettare i tempi. L’indiziato principale sembra essere Marchetti, fuori squadra a Cagliari, anche se radiomercato lo dà vicinissimo al Genoa (stanco di Eduardo). L’alternativa sarebbe Doni, ma il suo ingaggio da quasi 3 milioni a stagione sconsiglia tale investimento.
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