Direttamente da Marco Ansaldo de La Stampa, arriva un altro pensiero su Leonardo, il nuovo allenatore dell'Inter presentato quest'oggi. Ecco la versione proposta dal quotidiano torinese presa interamente dal sito: "Moratti giura che non ha assunto Leonardo per prendersi la rivincita sul Milan che ha preso Ibrahimovic. Questa volta gli crediamo perché sarebbe come rispondere con un buffetto a chi ti ha sparato in faccia un destro micidiale. Ibra è uomo che trasforma le squadre in cui gioca, Leonardo come allenatore ha dimostrato fin qui di saperle solo accompagnare.

I risultati della stagione scorsa, l’unica da prendere come riferimento, non rassicurano sul suo assoluto talento in panchina. Il terzo posto in campionato non è da buttare ma è arrivato in fondo a un cammino senza picchi, con i due derby persi (il primo per 4-0) e senza una concreta chance di ribaltare l’Inter come invece avrebbe potuto fare la Roma; la corsa in Champions League si è fermata al primo scontro diretto, con due sconfitte contro il Manchester United, di cui una per 4-0 a Old Trafford; persino la Coppa Italia si è volatilizzata in fretta, ai quarti di finale, con l’1-0 subìto a San Siro contro l’Udinese.

È un bilancio che fa dire ai molti allenatori bravi che non vedono mai la luce di un incarico importante: «Ma quello cos’ha più di me?» Chiederlo a Moratti è inutile, non può che parlarne bene. Leonardo ha certamente un’intelligenza superiore alla media del calcio. È furbo, si presenta benissimo, parla diverse lingue con la proprietà di un interprete professionale, è stato un ottimo calciatore il che non garantisce sulle qualità del tecnico ma un po’ pesa. Tuttavia la vera ragione per cui è arrivato all’Inter, oltre alla mancanza di alternative immediate come Capello e Spalletti, è che i giocatori lo hanno proposto a Moratti, così come avevano chiarito al presidente di non volerne più sapere di Benitez perché aveva confidato agli amici di non fidarsi di un gruppo di calciatori vecchi e in qualche caso vitaioli.

Rafa nonostante l’aspetto da frate priore era arrivato al contrasto e ha pagato. Ora l’Inter società si è consegnata all’Inter squadra. Leonardo è amico di Zanetti, per via delle associazioni benefiche che hanno messo in piedi, e su questo fronte ha fatto anche da consulente di Moratti per gli Inter Campus. È brasiliano ma a volerlo sono stati gli argentini che comandano nello spogliatoio. Siamo curiosi di vedere se sarà lui a guidare l’Inter o il contrario. L’uomo è tutt’altro che uno zerbino, infatti fu capace di affrancarsi da Berlusconi tenendo fuori Ronaldinho che il Cavaliere avrebbe sempre voluto in campo. Ma all’Inter Leonardo sarà solo di fronte ai giocatori, non avrà un Galliani a coprirlo. Potrebbe diventarne l’ostaggio. Auguri".

Sezione: News / Data: Mer 29 dicembre 2010 alle 23:00 / Fonte: LaStampa.it
Autore: Fabrizio Romano
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