Philippe Coutinho, al Corriere dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista nella quale racconta i suoi primi mesi nerazzurri, dopo quella che tutti hanno definito la sua migliore gara italiana, domenica scorsa contro la Sampdoria. Il baby brasiliano ha detto di ispirarsi a Sneijder, tanto da seguirne i movimenti in allenamento e di voler essere come il capitano nerazzurro Javier Zanetti, un idolo per i tifosi nerazzurri per tanti anni. Intanto la sua crescita sul campo è ben nota a tutti, una crescita evidenziata la scorsa domenica: “E’ stata senza dubbio la mia migliore gara italiana, ma posso crescere. Mi è mancato il gol. So che arriverà e ciò mi darebbe ulteriore fiducia”. Intanto continua a sfornare assist: “Quando faccio assist sono felice come se avessi segnato. Il mio obiettivo è aiutare la squadra”. Si sta ben adattando al ruolo di esterno: “Mi sto adattando bene, passo dopo passo. Devo comunque imparare sempre di più”. Ma il suo ruolo sarà sempre quello da trequartista o in Italia cambierà? “In Brasile giocavo sempre dietro le punte, e credo che sia ancora il mio ruolo. Ma se l’allenatore mi vuole sull’esterno, io gioco da esterno”. Scopriamo il Coutinho fuori dal campo: “Sono un tipo molto timido e mi piace passare il tempo libero con famiglia e fidanzata”. Su Milano: “Bella città, ma non la conosco bene. Adoro la cucina italiana, in particolare il ragù”.

Si parla del rapporto con Benitez, sempre prodigo di consigli nei suoi confronti: “Mi aiuta tanto e mi dà consigli. E’ importante perché così posso crescere tanto”. Si vedrà in futuro un Coutinho in stile Pato? “Non dipende da me. Devo crescere fisicamente, ma con tutte queste gare non è facile svolgere un lavoro specifico”. I compagni che lo hanno più impressionato: “Sneijder ed Eto’o mi hanno colpito per la loro grande qualità. Ma tutti sono dei grandi campioni. Li vedevo in TV in Brasile”. Sneijder come modello: “Lo studio in allenamento. La sua dote è la rapidità, quella di pensiero e quella palla al piede”. Quindi merita il Pallone d’Oro? “Senza ombra di dubbio”. E l’esclusione di Milito? “Mi ha stupito. Diego è stato fondamentale lo scorso anno per far vincere tutto all’Inter”. Cosa dice sempre Eto’o a voi ragazzi? “Di rimanere tranquilli e di dare il massimo e divertirsi”. A 18 fa già parte della Seleçao: “Sono davvero orgoglioso e spero di essere ancora convocato”.

La prossima gara dei verdeoro sarà contro l’Argentina di Messi, ultimamente accostato all’Inter: “Messi è un fenomeno e sarebbe bello giocarci conto. Spero di essere convocato”. Con lui potrebbe giocare Ronaldinho: “L’ho sempre stimato e ci ho giocato in Brasile per beneficenza”. Pato: “Se mi capita di uscire lo incrocio spesso”. Neymar: “Un grande giocatore, ma soprattutto grande amico. Ci siamo conosciuti nelle giovanili. E’ stato il primo che ho invitato al mio compleanno. Sarebbe già pronto a giocare in Italia”. Quando ha iniziato a giocare a calcio: “A 5 anni, poi ho fatto la trafila nel Vasco fino alla prima squadra”. L’altezza non è stata mai un problema: “In Brasile non ci sono preclusioni in tal senso”. Il suo sogno: “Essere come Javier Zanetti per i tifosi nerazzurri”. Capitolo Mondiale per Club: “Non sarà facile contro l’Internacional. Sono una squadra tosa ed in panchina, Celso Roth, mio allenatore nel Vasco, è una garanzia”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 ottobre 2010 alle 09:25 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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