Lo sciopero della quinta giornata resta ipotesi concreta. Oggi era in programma l'incontro Aic-Lega, e il portavoce Massimo Oddo ha spiegato: "Innanzitutto voglio spiegare che le nostre richieste non sono di carattere economico. L'Aic rappresenta tutti i calciatori, anche quelli che guadagnano cifre più modeste, e i diritti dei lavoratori sono uguali a prescindere dallo stipendio. Processeremmo diversamente due persone per omicidio, a seconda del suo reddito? No, e qui vale lo stesso principio. Le richieste avanzate dalla Lega Serie A sono inaccettabili per noi: la volontà è quella di tornare ai primi anni '80, quando i calciatori erano in tutto e per tutto proprietà delle società, e non vogliamo certo perdere i diritti che ci siamo guadagnati in tutti questi anni, che sono i diritti di qualunque genere di lavoratore.

Da tempo abbiamo contattato la Lega per trovare una soluzione sulla flessibilità dei contratti (vedi i casi Grosso e Baptista, che hanno rifiutato trasferimenti a loro non congeniali), ma senza successo. Le nostre condizioni sono protette dalla Legge 91, una legge dello Stato, non relativa soltanto ai calciatori. Anche noi possiamo riscontrare alcuni problemi, di qualsivoglia genere, nel momento in cui la società di appartenenza ci intima di spostarci; dunque non possiamo accettare una violazione di quelli che sono i diritti di tutti i lavoratori, oltre che di tutti gli esseri umani, e prima di avviare un negoziato attendiamo il verificarsi di una forte apertura da parte della Lega".

Sezione: News / Data: Dom 12 settembre 2010 alle 19:16 / Fonte: Tuttomercatoweb
Autore: Domenico Fabbricini
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