Ai microfoni di Inter Channel, si è raccontato Sulley Muntari, in una intensa chiacchierata con Roberto Scarpini. Inter.it propone la versione integrale delle dichiarazioni del centrocampista nerazzurro.

Il nostro saluto a Sulley Muntari, che è stato meritatamente in vacanza dopo aver sfiorato l'impresa per la quale tutta l'Africa faceva il tifo.


"Sono contento di essere tornato al lavoro con l'Inter, mi mancava tanto. Si comincia e voglio fare del mio meglio. Sono felice di essere qui".


Come si inizia una nuova stagione dopo aver vinto tutto?

"Abbiamo fatto un anno bellissimo, vincendo tre Coppe. Ma adesso ci sono subito altre Coppe in palio e vogliamo vincere anche quelle, sarebbe molto importante per noi, per i nostri tifosi e per iniziare al meglio".


Che esperienza è stata questo Mondiale in Sudafrica? Si può dire che, Ghana a parte, le altre nazionali africane abbiano un po' deluso?

"Un po' sì, perché le altre nazioni, come Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio, hanno grandi giocatori che militano in grandi squadre d'Europa, però non sono andate benissimo purtroppo. Non sono state fortunate e non hanno forse avuto le giuste occasioni. È rimasto il Ghana, che è riuscito a fare un po' meglio, ma alla fine non ce l'abbiamo fatta ad arrivare in alto dove avremmo voluto. La vita è così, il calcio è così: dobbiamo continuare ed andare avanti, anche se si rimane davvero tanto male, perché l'esperienza del Mondiale non è che la puoi fare sempre. Comunque è giusto dire che devo essere soddisfatto dei due Mondiali che ho disputato, la mia nazionale è molto cresciuta. Adesso, però, la mia concentrazione è tutta e solo per l'Inter".


Durante il Mondiale qui in Italia si è letto che ti eri arrabbiato con i più giovani per un loro scarso impegno. Quando eri più giovane apprezzavi che i giocatori più adulti ti tirassero un po' le orecchie per farti capire che si doveva giocare in un'altra maniera?

"Sì. Comunque io non ho litigato con l'allenatore né mi sono arrabbiato per queste cose, non è vero niente. In ogni caso, sono molto contento di essere tornato qui all'Inter, che per me è una seconda famiglia".


Con che prospettiva si inizia la stagione?

"Abbiamo tutti tanta voglia di fare bene. E io personalmente ne ho tanta di stare bene, di allenarmi bene ed essere in buone condizioni per l'inizio del campionato. Non sarà facile: abbiamo vinto tutto e tutti gli occhi saranno puntati su di noi. Dobbiamo fare bene, come abbiamo fatto sempre, e ancora di più. Il nostro gruppo c'è e questo è importante, perché siamo come una famiglia. Per questo l'anno scorso abbiamo vinto. E io so che lo faremo anche quest'anno: il gruppo c'è, poi è arrivato il nuovo mister, che è molto intelligente e si vede. Faremo quindi di tutto per fare felici i tifosi, il presidente e anche noi stessi".


Tu sei molto amato dai tuoi compagni, che ti fanno anche molti scherzi: è vero?

"Sì, ma lo fanno con affetto, perché siamo un gruppo: se non ci fossero queste cose il gruppo non andrebbe avanti, non ci sarebbe unità. Queste cose invece aiutano. Io di certo non mi arrabbio mai (sorride, ndr): loro sono i miei compagni ma anche i miei amici. È per questo che sin dal primo giorno in cui sono arrivato mi sono sentito a casa".



Perché secondo te si continua a leggere sui giornali che piaci tanto ai club inglesi? O meglio, non si parla mai di club di altri paesi, ma solo di club inglesi: dipende dalle tue caratteristiche di gioco? O è perché quando sei stato in Inghilterra hai lasciato un timbro indelebile?

"Quella stagione devo ammettere che con il Portsmouth abbiamo fatto davvero bene: abbiamo vinto la FA Cup, la mia prima coppa, e siamo arrivati ottavi in Premier. Abbiamo fatto molto bene. Mi fa piacere sentire che vengo apprezzato, ma il mio cuore è all'Inter. Voglio fare bene qui, vincere, e stare con l'Inter, la squadra del presidente Moratti, che come persona stimo molto. Qui mi sento a casa".

Sezione: News / Data: Dom 08 agosto 2010 alle 01:16 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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