Chiuso il discorso per Kolarov, in questo inedito sabato di fine luglio la dirigenza del Manchester City dovrebbe approfittare della trasferta italiana per muoversi alla volta di Milano e tastare il terreno con l'Inter sul fronte Balotelli. La squadra inglese è negli Stati Uniti e già sta lavorando durante la fase di preparazione, mentre il suo mercato è vibrante. Tra poco Roberto Mancini potrà allenare il serbo ex Lazio, ma la sua grande aspettativa riguarda proprio SuperMario, per il quale il tira e molla con la società nerazzurra prosegue. Le scaramucce a distanza tra il Mancio e Moratti non hanno rallentato né frenato la trattativa, considerando che l'Inter resta in attesa che il richiedente soddisfi le sue necessità economiche. Non ha fretta di mandare via Balotelli, anche perché, come il presidente ha dichiarato, non è ancora convinto di volersene privare, ma dipenderà dal fatto di trovare o meno con i Citizens "una misura che sia interessante per noi e giusta per loro".
Allo stesso tempo, Moratti ha voluto rispondere a Mancini sull'argomento 'aumenti'. Inutile che il tecnico jesino sottolinei che ogni volta che tratta un giocatore il suo prezzo schizzi alle stelle. Lo sceicco gli ha comprato David Silva per 28 milioni, Yaya Tourè per 24, Kolarov per 18 e Boateng per 12. Cifre importanti, forse al di opra del reale valore dei giocatori in questione, ma comunque sborsate dalla proprietà del Manchester City. Quindi, e questa è la domanda che ci si pone in Corso Vittorio Emanuele, perché stringere la cinghia quando si tratta di Balotelli, che rispetto ai sopra citati tra età, qualità e potenziale vale molto di più? La quotazione dell'attaccante la fa il mercato, e se un Dzeko viene valutato almeno 40 milioni, perché il 20enne originario del Ghana dovrebbe valere meno? E' un giocatore destinato a migliorare nel tempo, che ancora ha fatto vedere solo una parte del suo talento, e Mancini lo sa bene. Per questo insiste per averlo con sé, anche se non vuole investire più di quanto ritenga necessario.
A fare la differenza in questa trattativa è che l'Inter non ha bisogno a tutti i costi di vendere, quindi può permettersi di stabilire un prezzo: prendere o lasciare, insomma. L'idea in questo momento è che una base di 30 milioni più premi legati alle prestazioni di Mario (per un totale di 35 milioni) sia sufficiente a sbloccare definitivamente la trattativa. Questo il compito degli emissari dello sceicco, che probabilmente oggi si metteranno ancora in contatto con i colleghi nerazzurri. Il resto della vicenda è nelle mani di Raiola, che prova a strappare un ingaggio da 4 milioni annui per il suo giocatore. Tanti, troppi persino per il City, che non vorrebbe scucirne più di 2,5. La soluzione, come sempre, si troverà in mezzo, magari con stipendio a salire nei 4-5 anni di contratto.
Alla fine dei conti è sempre e solo una questione di soldi, perché tutte le parti in causa sono ormai entrate nell'ordine dell'idea di questo trasferimento, giudicato un bene per ognuno. Poco importa se la maggior parte gli addetti ai lavori consideri questa operazione, sponda Inter, un errore strategico, alla luce del potenziale di Balotelli. Evidentemente per Moratti c'è un aspetto che conta di più in questo momento, ed è l'atteggiamento del ragazzo. Non è un caso, se a domanda circa la sua convinzione di sacrificarlo, il presidente abbia risposto: "Stiamo valutando quale possa essere l'offerta economica, ma anche lo stesso l'attegiamento del giocatore, perché anche di quello terremo conto".
Parole che mal celano l'assegnazione di una responsabilità, da parte del club, a Mario stesso, 'colpevole' finora di un atteggiamento sbagliato nei confronti della società, motivo per cui si è arrivati a considerarne una cessione che sembrava, fino a un mese fa, impensabile. Allo stesso modo, Moratti tra le righe auspica una presa di posizione di Balotelli in favore del suo attuale club, una sorta di opposizione alla cessione per volersi giocare con l'Inter le chance avute ad oggi solo in parte. Ma forse, neanche il numero uno di Corso Vittorio Emanuele è convinto che ciò possa davvero accadere...
Autore: Fabio Costantino
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