Ad Inter Channel, stasera, il capitano Javier Zanetti ha risposto in chat ai tifosi, i quali gli hanno inviato numerosissime domande. FcInterNews vi propone l’intervista in diretta, dal canale tematico nerazzurro. Ecco la versione integrale: "E' stato un anno per tutti noi indimenticabile. Emozioni stupende, insieme con i nostri tifosi, la soddisfazione è stata enorme", ha esordito Javier. "La Coppa più pesante è la Champions, ragazzi, in tutti i sensi. Ci sono stati anni molti difficili, le cose non andavano come volevamo, ed ho sempre creduto che sarebbe arrivato il nostro momento, avevo ragione. Gran parte della verità si è saputa perchè non riuscivamo a vincere, ma con il lavoro siamo riusciti a trovare i trionfi, siamo cresciuti, il tempo mi ha dato ragione. Adesso parliamo di una tripletta storica". Poi, gli chiedono delle tante lacrime versate: "Sì, perchè ero felice di essere entrato nella storia di questa società. Prima piansi nella semifinale di Champions contro il Milan, quelle erano lacrime amare. Queste, invece, sono lacrime di gioia vera".

Si parla della finale di Champions vista dalla tifoseria: "Eravamo in un'altra città, contro una squadra tedesca molto dura, ma è stata una festa sportiva molto bella, non è stato molto sottolineato". Qualcuno scherza sui suoi capelli: "Mah, guarda, quella notte la pettinatura poteva andare dove voleva... ma solo i miei figli, normalmente, possono toccarmi i capelli! (ride, ndr)". Tanti elogi per la sua foto con la Coppa: "E' stata naturale. Eravamo tutti contenti, anche Cuchu e Cordoba al mio fianco". Una tifosa lo acclama come 'nerazzurro dentro': "Anche nei momenti difficili si rafforzava il mio interismo. Mi sento interista, sono fiero ed orgoglioso di essere capitano di questa società che ha una storia immensa e bellissima". Cosa pensava il capitano quando ha alzato la Coppa? "Una felicità immensa. Ed ho parlato con la Coppa quando sono entrato nello spogliatoio! Gli dicevo, 'Ti ho rincorso per 15 anni'", ammette scherzando, "E' di un livello superiore alla Copa Libertadores".

Su Diego Milito: "In finale potevo segnare io? Ma sì, però ci ha pensato il bomber Milito! Ho parlato con lui dopo la partita, magari si è espresso male sul futuro. Lui è felicissimo di essere con noi, e credo che quello che abbiamo vissuto quest'anno è stato importante. E' entrato anche lui nella storia dell'Inter, non ho alcun dubbio, lui resterà con noi. La riconoscenza nel calcio esiste, e deve esistere, ma oggi è merce rara". Ora, però ci si giocherà altri trofei: "Dobbiamo essere concentrati, sarebbe un peccato non vincere anche gli altri trofei". Qualcuno gli chiede se anche lui vuole andare al Real Madrid: "Ho già detto di no al Real Madrid, qualche anno fa. Potevo andare lì, era quasi tutto fatto, però parlai con Moratti e gli confermai che volevo rimanere. E l'ho fatto anche nei momenti più difficili. E ovviamente il presidente aveva le mie stesse impressioni". Poi, una curiosità sulla Coppa: "Quella che vedete oggi non è quella alzata a Madrid, è la Coppa che si dai ai vincitori, è la copia".

Una tifosa giovane gli dice di aver saltato il saggio di danza per vedere la finale: "E' molto bello, questa è la fede. Se gioco fino a 60 anni? Ora lo diciamo al presidente, e faccio un bel contratto fino a 60 anni". Poi si scherza: "Quanti anni ho? Trentasei. Reali? Ventidue... Mourinho ha detto dieci in meno! (ride, ndr)". A proposito di Champions, si parla del miracolo di Kiev: "E' stato importantissimo, se no eravamo fuori. Poi, la vittoria a Londra ci ha fatto capire che potevamo arrivare fino in fondo". Un tifoso accenna ai 'gufi', ma Javier li snobba: "Ci hanno dato una spinta in più, ma capivamo di essere più forti di tutto. Questa squadra è la più forte e completa in cui ho mai giocato, tutti quelli che sono entrati hanno dato il loro contributo alla grande". Sul suo ruolo di capitano di una big: "Quando hai un gruppo dove ci sono quasi tutti ragazzi intelligenti, è facile fare il capitano, perchè l'obiettivo è far bene e vincere. Il problema è quando qualcuno non capisce questo, è un po' egoista, e si fa riprendere tante volte per fargli capire che anche lui è molto importante nel gruppo". Sul contratto: "Sono felicissimo così, sto benissimo con questa società e con questa squadra. Non c'è nessun problema, sono contentissimo così".

Una frase per ogni competizione: "In campionato abbiam vinto contro tutti, in Coppa Italia abbiamo sconfitto la grande rivale, la Roma, la Champions invece è stata la vittoria che meritavamo da tanti anni. A Madrid è stata una notte fantastica, ma anche San Siro dopo è stato clamoroso, non ho mai visto un qualcosa del genere, alle 5 del mattino! Fare felice tanta gente è un risultato che non ha prezzo. Io parlavo con i ragazzi, è difficile rendersi conto di quello che abbiamo fatto quest'anno. A Madrid meraviglioso, anche in Duomo, emozione più bella non c'è. Sono cose vissute con grandissima gioia". Ma cos'ha pensato Zanetti prima di iniziare a vincere la Coppa Italia, l'inizio della cavalcata? "Pensavo che potevamo vincere tutto. Grazie a Dio è stato così, la squadra era pronta ad affrontare tutte e tre le finali". Infine, cosa ha detto a Moratti al momento dell'abbraccio? "Lo meritava. Lo meritavano i tifosi, voi giornalisti che lavorate per l'Inter. Sono tanti 45 anni ad aspettare questa Coppa (la tocca, ndr), troppi, adesso è qui con tutti gli interisti. Adesso una settimana o due a riposare, poi un po' di allenamenti". In conclusione, Javier torna ad alzare la Coppa in studio: applausi e grande emozione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 31 maggio 2010 alle 21:04 / Fonte: FcInterNews.it - Inter Channel
Autore: Fabrizio Romano
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