Cosa si potrebbe pensare di un giudice che simpatizza per un imputato e lo fa capire dopo l'emissione di una sentenza che gli 'suona' bene? Qualche perplessità sul suo operato super partes verrebbe spontanea, di sicuro. Ieri sera a Firenze è accaduto qualcosa del genere. Nulla di gravissimo, ma meriterebbe di essere sottolineato. Al fischio finale di Bergonzi, dopo (soli) 3 minuti di recupero, che sanciva il 2-2 tra Fiorentina e Inter, l'assistente di linea Ayroldi non è riuscito a trattenere un piccolo ma evidente segno di esultanza: un pugno stretto e l'espressione"Dai! Dai!", tipica di un tifoso che però non può lasciarsi andare come vorrebbe. L'episodio non è sfuggito all'occhio vigile di Mourinho, che già indispettito per il risultato finale (Inter rimontata mentre era in vantaggio per 2-1) è andato da Ayroldi a chiedergli spiegazioni: "Cosa avevi da esultare?". La risposta? "Ora non si può dire neanche 'Dai!'?". Capita l'antifona, per evitare sanzioni disciplinari, Mourinho ha imboccato immediatamente il tunnel dello spogliatoio.

Domanda lecita: posto che i direttori di gara, dal primo al quarto uomo, sono su un campo di calcio per svolgerere al meglio e senza influenze esterne il loro lavoro, e posto che sicuramente ognuno di loro, ed è umano che sia così, abbia delle preferenze calcistiche, resta però qualche perplessità sul fatto che tali preferenze non gli consenta di esercitare il loro ruolo con la giusta serenità e imparzialità. Inoltre, non è piacevole per una squadra rendersi conto che chi decide le sorti di un match (gli arbitri sono determinanti spesso e volentieri sul risultato finale) sia contento di un esito piuttosto che di un altro. Ieri Mourinho ha visto sotto i suoi occhi un guardalinee (lo stesso che fece squalificare Maicon per tre giornate dopo l'incomprensione di Bologna) esultare davanti a tutti per una frenata dell'Inter, che potrebbe consentire alla Roma oggi di effettuare il vantaggio.

Marco Branca, interpellato sull'agomento, ha preferito evitare polemiche anche se il sasso lo ha gettato: "Se è avvenuto ciò, bisognerebbe sapere per chi fa il tifo, se per la Fiorentina o per la Roma, o solo se era contento della sua prestazione. Sarebbe grave? Che vi devo dire, parlo sorridendo...". Che Ayroldi tifi Fiorentina o Roma, in realtà poco importa. Di certo non simpatizza per l'Inter, quindi alla luce di questo fatto sarebbe meglio pensarci due volte prima di mettergli in mano una bandierina quando scendono in campo i nerazzurri...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 aprile 2010 alle 10:10
Autore: Fabio Costantino
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