Guardare avanti senza voltarsi mai: si muovono i dirigenti della prima squadra, che in attesa di capire come muoversi in estate hanno messo in ghiaccio una cinquina di arrivi a parametro zero o giù di lì, anche i responsabili il settore giovanile dell’Inter  si sono già abbondantemente messi all’opera: le notizie degli ultimi giorni, infatti, hanno visto Roberto Samaden e soci ritagliarsi uno spazio non indifferente, visti gli arrivi, certi o imminenti, di nuovi potenziali talenti in Italia e in Europa. Arrivi che vi abbiamo documentato ampiamente in questi giorni, che rispondono a quel concetto, espresso dallo stesso responsabile del settore giovanile nerazzurro, di voler proseguire nell’esemplare lavoro sul vivaio condotto ormai da anni, e diventato ormai una sorta di modello in Italia e non solo.

Alla ben nota filastrocca dei nomi di Laxalt, Botta, Andreolli, Campagnaro e Icardi, è andata aggiungendosi un’altra trafila di nomi di arrivi certi o molto probabili: quelli di Pinamonti, De La Fuente, Popa, Miangue e Bakayoko, che nei prossimi mesi andranno a inserirsi nelle varie squadre del settore giovanile interista. Talentini pescati come detto in giro per il Vecchio Continente, partendo da mete vicine come Verona fino alla Romania.

Dal Chievo Verona, per esempio, arriverà Andrea Pinamonti, ragazzino del 1999, ritenuto dagli addetti ai lavori uno dei migliori prospetti della sua categoria. L’Inter corona così un corteggiamento lunghissimo, che ha visto il ragazzo provare per il club nerazzurro già all’età di sette anni, un test che valse come una sorta di opzione a lungo termine. Andrea ha giocato infatti in passato diversi tornei giovanili anche all’estero con la maglia dell’Inter, dove si è fatto notare segnando reti su reti. Sei anni di osservazione, e poi il sì definitivo per il suo ingaggio, con l’Inter abile a strapparlo alla concorrenza di tutti i top club italiani e portarlo nella squadra della quale è tifoso da sempre.

Di Paulino De La Fuente, per tutti Pau, sappiamo già molte cose: è una scommessa che ha deciso di fare Pierluigi Casiraghi, che già tempo addietro aveva adocchiato questo ragazzo del 1997, proveniente dal Bansander, formazione della Cantabria, che afferma candidamente di sentirsi  a suo agio come ala sinistra e di avere come modelli gente come Guti e Andres Iniesta. Galeotta per la sua scelta è stata anche una visita ad Interello, dove ha avuto modo di verificare di persona bontà e qualità delle strutture giovanili nerazzurre. Cosa che potrà fare già dal prossimo giugno anche Senna Miangue, jolly difensivo belga, proveniente dal Beerschot. Su di lui c’era l’interesse di mezza Europa, con in testa i club inglesi come Arsenal e Manchester United, ma anche qui l’Inter è riuscita a spuntarla. C’è grande considerazione in patria nei suoi confronti, al punto da vantare già qualche chiamata con la prima squadra, lui che lo scorso febbraio ha compiuto sedici anni. Il Beerschot già da tempo aveva richieste da diversi club, sapeva di doverlo perdere, lui alle lusinghe inglesi ha preferito quelle nerazzurre.

Questi sono gli arrivi pressoché certi, in attesa di conoscere, dal gennaio del 2014, anche Axel Bakayoko, attaccante delle banlieues parigine che l’Inter ha strappato a Lione e Olympique Marsiglia, e capire se si concretizzerà anche l’affare per Razvan Popa, gioiellino romeno che nei giorni scorsi si era esposto dichiarando apertamente di essere in procinto di partire per Milano ma sul quale Roberto Samaden, ai nostri microfoni, ha sostanzialmente frenato. Comunque, è sicuro che l’Inter non vuole fermarsi: la missione è quella, fissata da anni, di scovare nuovi talenti con la speranza di poterne fare le stelle del futuro. Casiraghi rinnovando il proprio accordo con l’Inter ha deciso di andare avanti in questo scopo, e non può che essere una buona notizia. Perché l’Inter, è chiaro, ha ancora voglia di essere all’avanguardia su questo fronte così importante…

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 aprile 2013 alle 20:00
Autore: Christian Liotta
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