L'Inter crolla sul più bello. Ancora, di nuovo. L'Inter è letteralmente scomparsa dal campo, non si è presentata al Franchi. Ha giocato solo la Fiorentina, l'Inter si è limitata a guardare. La prestazione è stata davvero imbarazzante. Massimo Moratti è giustamente furioso, ha criticato duramente la squadra nelle dichiarazioni di ieri. "Non c'è molto da commentare, in campo è scesa soltanto una squadra: si può parlare soltanto della Fiorentina", ha detto. Parole durissime nei confronti della squadra, non sono ammessi altri errori. E dopo una prestazione del genere, non può che essere valutata la posizione dell'allenatore.

Secondo Moratti, però, "non può essere soltanto colpa di Stramaccioni". E allora vediamo le colpe e gli alibi di Andrea Stramaccioni alla vigilia di un derby che sarà probabilmente decisivo. Prima però ci sarà la trasferta di Europa League contro il Cluj, dove non può essere buttata via la qualificazione dopo il 2-0 in casa. Giovedì sarà quindi un primo banco di prova, anche se Stramaccioni dovrà far riposare molti uomini. L'Europa infatti influisce molto sull'andamento in campionato. Lo dimostra l'ultimo turno: Juve, Lazio, Napoli e Inter non hanno vinto dopo le fatiche europee. Tanto turnover contro il Cluj, il tutto per tutto nel derby. Nonostante la pesante sconfitta contro la Fiorentina, l'Inter non parte assolutamente battuta contro il Milan. Il derby è sempre una partita a parte, può davvero succedere di tutto. L'Inter dovrà dimostrare di essere squadra, ritrovando quella compattezza che ad esempio ha permesso di vincere all'andata. Per salvare Stramaccioni servirà la prestazione, più importante dei punti. Nel turno successivo, poi, ci sarà l'insidia Catania, avversario durissimo al Massimino. Insomma, gli esami non finiscono mai e il cammino sarà in salita.

Il crollo dell'Inter contro la Fiorentina ha tanti precedenti. Nel post-Triplete, abbiamo visto tonfi clamorosi prima con Benitez, poi con Leonardo (Schalke, Milan e Parma). Sconfitte senza attenuanti sono arrivate anche con Gasperini e Ranieri nell'anno successivo. Anche quando sembra andare tutto bene, l'Inter ciclicamente cade. A volte a sorpresa, a volte perdendo una serie di partite. Insomma, crisi cicliche che impediscono all'Inter di centrare gli obiettivi stagionali. E che rivalutano la posizione dell'allenatore. Se l'Inter è ripetutamente caduta con ben cinque allenatori diversi, non può essere colpa solo dell'allenatore. Non era colpa solo di Ranieri, non è solo colpa di Stramaccioni. C'è qualche problema evidente alla base, che non riguarda solo il mercato. Perché gli acquisti importanti ci sono stati: Handanovic, Guarin, Juan, Cassano, Gargano, Kuzmanovic e Kovacic sono giocatori di livello. Ci sono stati acquisti azzeccati ma anche tanti errori, un bilancio comunque non disastroso se andiamo a vedere i nomi. Si intravedono anche sprazzi di progetto, giocatori giovani e di qualità che in futuro potrebbero formare la spina dorsale dell'Inter: Handanovic, Ranocchia, Juan, Kovacic e Guarin. Alcuni errori sul mercato poi influiscono sulla situazione immediata: con l'infortunio di Milito l'Inter si ritrova senza una vera prima punta. Un vice-Milito serviva in estate, serviva a gennaio e ora si è capito perché. Rocchi non può bastare e vedere Livaja e Longo altrove non fa piacere. Sono cambiati gli allenatori, sono cambiati i giocatori: l'Inter però non riesce comunque a tornare grande. A giugno dovrà continuare la rivoluzione iniziata nell'estate scorsa, potrebbero partire senatori come Stankovic e Samuel, oltre a qualche giocatore in uscita come Jonathan. I giocatori arrivati dal mercato sono buoni, ma c'è un problema: non sempre sono perfettamente funzionali.

E allora entrano in gioco le responsabilità dell'allenatore. C'è stata poca chiarezza e decisione nella scelta del modulo e dello stile di gioco. In estate sono arrivati due interditori in mediana, Mudingayi e Gargano, mentre a gennaio più qualità con Kuzmanovic e Kovacic. Idee che a volte sono sembrate confuse: Schelotto arriva per giocare nel 3-5-2, dopo una partita l'Inter passa al 4-3-1-2. Scelte legittime, per il bene dell'Inter, che però a volte si sono scontrate con le scelte prese sul mercato. L'Inter non è scesa in campo contro la Fiorentina: non è solo colpa di Stramaccioni, ma non può essere neanche esente da colpe. L'Inter nel 2013 non ha fatto vedere gioco, condizione fisica, grinta ed equilibrio. Partiamo dal gioco: sotto la guida di Stramaccioni non si è mai visto un vero e proprio gioco offensivo, pochi movimenti e forse giocatori a volte inadatti alle sue idee. Naturale poi che con Cassano, Sneijder e Milito si siano visti sprazzi di bel calcio. La scusa del tempo non regge: Montella in meno tempo ha costruito una sinfonia perfetta. La condizione fisica non può essere solo colpa dell'allenatore, ma anche dello staff medico. Non può però essere un caso che l'Inter abbia un calo spaventoso a inizio anno, tra gennaio e febbraio. L'anno scorso la crisi è stata risolta solo con l'esonero di Claudio Ranieri e con l'arrivo proprio di Stramaccioni. Capitolo grinta: l'Inter ha perso motivazioni, non scende più in campo per 'ammazzare' la partita come successo contro Milan, Juve e Napoli. La squadra sembra poco concentrata, arriva tardi sul pallone, manca cattiveria. Non si vede più la mano dell'allenatore, è finito l'entusiasmo iniziale. Manca equilibrio, non c'è la giusta distanza tra i reparti. Ranocchia e Juan sono diventati improvvisamente scarsi? Domenica hanno avuto una giornata sicuramente negativa, ma i gol subiti non sono nati solo per errori individuali. E' mancata copertura a centrocampo, a partire da Guarin passando per il mancato pressing degli attaccanti. Stramaccioni è sceso dal piedistallo, non è in bilico ma sotto osservazione. Non è forse più l'allenatore del progetto voluto da Moratti, può però restare fino a giugno. Le colpe non sono solo dell'allenatore, anche perché è una storia che ormai all'Inter si ripete quasi ogni sei mesi. Un film già visto, un horror per i tifosi nerazzurri. Che già dal derby sperano di cambiare marcia...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 19 febbraio 2013 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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