L'Inter crolla contro la Fiorentina al Franchi. Con le doppiette di Jovetic e Ljajic, a cui risponde solo Cassano quando è troppo tardi, finisce 4-1 per i viola. Analizziamo la gara... da Zero a Dieci.

ZERO alibi per l'Inter inguardabile vista a Firenze. Mai squadra, mai convinta di sé, un'accozzaglia di casualità che non può non finire presa a schiaffi dalla Fiorentina. Sembrava che Siena potesse essere il fondo del barile; invece, c'è ancora di peggio. Incubo al Franchi.

UNO il tiro pericoloso dell'Inter, ovvero quello del gol della bandiera firmato Antonio Cassano. Quasi un tiro della disperazione, perché l'Inter per il resto del posticipo è una nullità che non spaventa praticamente mai Emiliano Viviano. Un disoccupato al Franchi.

DUE le vittorie in questo 2013, in campionato. Battute solo Chievo e Pescara, in casa; per il resto, un disastro completo. A Firenze c'è l'apoteosi: squadra incapace di intendere e di volere, sottomessa a una Fiorentina che pare di un altro pianeta. Agonia.

TRE mesi e oltre senza vincere fuori casa. Atroce aggiornare in continuazione una statistica maledetta: a inizio stagione era un'Inter infallibile lontano da San Siro; dopo il trionfo dello Juventus Stadium, invece, dimentica come si raccolgono punti. Era il 3 novembre 2012, è il 18 febbraio. L'attesa infinita continua, tra i vari schiaffoni di Fiorentina, Siena e chi più ne ha, più ne metta.

QUATTRO vittorie nelle ultime quattordici partite di campionato. Quasi agghiacciante a sentirsi il verdetto meramente numerico della crisi dell'Inter. Troppo poco, decisamente troppo poco e soprattutto mai in maniera davvero convincente. Dov'è finita l'Inter?

CINQUE a Kovacic. Il piccolo Mozart prova a accendere la luce finché l'Inter è in campo, ovvero un quarto d'ora; poi, si spegne alla distanza come tutti i suoi compagni. Incolparlo e giubilarlo è ingiusto, l'altalena per un giovane è normale. Salvate il soldato Mateo.

SEI agli unici due promossi stentati della serata da incubo di Firenze: Handanovic, che si ritrova vittima di un tiro al bersaglio; e Cassano, autore di un gol bellissimo quanto inutile. Ma soprattutto unico costruttore di qualcosa di concreto, sebbene spesso a corto di fiato. Mette un pallone sul piede di Nagatomo da far vedere nelle scuole. Solo questi due non possono bastare.

SETTE al tacco di Aquilani, fotografia di una Fiorentina bella da morire. Passaggi, schemi, giocate, numeri, gol capolavoro e champagne al cospetto di un'Inter che pare una formica di fronte a un leone. Montella dà una lezione a Stramaccioni e barcelloneggia in una notte di febbraio, calpesta l'Inter e merita tutti gli applausi del Franchi. Dal primo all'ultimo.

OTTO punti nel 2013. Ennesima cifra del magrissimo bottino che vede protagonista l'Inter di Stramaccioni finora: la media punti è decisamente scarsa, da metà classifica tendente al basso. Serve una svolta oppure anche quest'anno l'Europa che conta si potrà guardare solo in tv.

NOVE giocatori di movimento (ovvero, oltre a Handanovic) confermati dopo esser stati impiegati giovedì col Cluj. E allora dentro Nagatomo, Ranocchia, Pereira, Cambiasso, Kovacic, Guarin, Cassano, Palacio e Alvarez. Il risultato? Polmoni scarichi e squadra ferma. "Mea culpa", dice Stramaccioni. E meno male...

DIECI gol subiti contro Torino, Chievo, Siena e Fiorentina. Quattro partite, peraltro non contro avversari incontenibili e strabilianti, specialmente le prime tre citate. La difesa ha perso qualsiasi certezza, Juan Jesus e Ranocchia quando fanno coppia in difesa a quattro vanno in difficoltà palese. Stramaccioni, abbiamo un (altro) problema.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Lun 18 febbraio 2013 alle 02:57
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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