Lunga intervista di Alessandro Bastoni il campione d'Italia ai microfoni di Sky Sport, dove il difensore di Simone Inzaghi, emblema peraltro del calcio moderno del piacentino, ha ampiamente commentato le emozioni provate per la vittoria dello Scudetto. Dopo la pillola lanciata precedentemente dall'emittente satellitare in cui giurava amore eterno alla sua Inter (LEGGI QUI), l'ex atalantino parte dalla gioia provata la scorsa domenica durante la festa scudetto: "È stata un’emozione grandissima - premette -. Io personalmente avevo già fatto la parata con la Nazionale dopo l’Europeo, ci mettemmo 3-4 ore con gli Azzurri, con l’Inter ci abbiamo messo il doppio. L’affetto che ci ha dato il popolo nerazzurro è una cosa che difficilmente tutti noi dimenticheremo. Tutta l’annata, tutta la forza che ha avuto il gruppo, ci sono stati tanti episodi che ci hanno portato a dire che forse questa sarebbe stata la volta buona, dopo tante occasioni sprecate c’era tanta volta di festeggiare e rimediare agli errori del passato e questo più che mai è venuto da un collettivo, da un’unione di squadra che c’è stata durante tutto l’anno".

Sul ruolo cruciale avuto nel gioco di Inzaghi:
"Fa piacere essere un po’ la vetrina di quello che è il calcio moderno. È un’evoluzione che è arrivata con mister Inzaghi perché prima era il 3-5-2 classico, cosa che adesso difficilmente manteniamo. A me piace entrare in campo, allargarmi... Abbiamo un’intesa e una sintonia dove tutti sappiamo cosa farà il nostro compagno, abbiamo fiducia l’un l’altro".

Te la sentiresti di dire ‘io all’Inter potrei restarci per tutta la carriera’?
“Io personalmente me lo sento, specialmente dopo quello che è stata la festa e la manifestazione d’affetto da parte di tutti. Poi è chiaro che quando le cose vanno bene è facile essere tutti felici, ma purtroppo sono passato anche da delusioni importanti come la sconfitta dello scudetto e in finale di Champions League. E anche lì abbiamo sentito il supporto dei nostri tifosi quindi posso dire che mi sento di ripagare questo affetto”.

La sintonia del gruppo:
"La personalità, la non paura di fare certe giocate, se fai il compitino non sai mai… un game changer, come Steph Curry che è sempre stato il mio modello. Lui ha lasciato il segno ed è quello che vorrei fare anche io".

Il rapporto con Inzaghi:
"Si è visto anche sul pullman, durante i festeggiamenti, il rapporto che c’è col mister. Ci ha trasmesso qualità e tranquillità per andare in campo e giocare a calcio, perché di questo si tratta…".

Su Lautaro capitano:
"Ha ereditato una grande responsabilità, avevamo Samir fino all’anno scorso che è una personalità dentro lo spogliatoio incredibile. Non era facile sostituirlo. Interpreta questo ruolo in maniera diversa, perché ha un’età diversa quindi si affida a chiedere consigli anche a noi ‘anziani’ del gruppo ed è una cosa che mi fa molto piacere perché sensibilizza e responsabilizza un po’ tutti. Mi piace come interpreta il ruolo di capitano".

Su Thuram:
"È quello che mi ha sorpreso più di tutti. Non pensavo potesse avere un approccio così forte nel nostro calcio. Ci avevamo giocato contro col Borussia Moenchengladbach e non mi aveva impressionato così tanto. Invece ti accorgi di quanto sia, oltre che fisicamente straripante, intelligente nei movimenti e quanto lavori per la squadra. Quindi se devo dirti uno che mi ha impressionato ti dico Marcus".

Che futuro vedi per questa Inter?
"L’ho detto qualche settimana fa in allenamento, dopo la tempesta esce sempre il sole e nel calcio la cosa più difficile è confermarsi. Ci aspetteranno tutti al varco a partire dalla prossima stagione, saranno tutti pronti a puntarci il dito non appena smetteremo e noi abbiamo tanta voglia di ripeterci nonostante tanti di noi sono ancora giovani. Abbiamo tanta voglia di vincere ancora e ci proveremo a farlo".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 01 maggio 2024 alle 19:30
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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