L'Inter di Simone Inzaghi è nella storia.

Il fischio finale del (pessimo) arbitro Colombo, ha decretato la superiorità nettissima dei nerazzurri non solo nel duello cittadino con il Milan, ma in tutta Italia. L'Inter è campione d'Italia e ha conquistato la seconda stella: 20esimo titolo per il club, che corona un sogno nella notte più attesa. Ancora una volta - sesta di fila - i rossoneri devono chiare il capo dinanzi a una supremiazia evidente, ancora una volta rimarcata sul campo. 

Un gap enorme in classifica e non solo: figuraccia rossonera nel finale, colpa delle solite 'teste calde', peraltro non tenute per nulla a bada durante i 90 minuti dal (pessimo: e due) arbitro Colombo. Alla fine la frustrazione è sfociata in idiozia, normale conseguenza per chi non ha altri mezzi per contrastare l'avversario. Avversario e non nemico, è bene ricordarlo.

L'Inter trionfa perché Inzaghi ha saputo resistere nei momenti di crisi e rilanciarsi con idee brillanti e innovative; perché la dirigenza ha saputo ottimizzare le risorse e non abbattersi dinanzi alle difficoltà; perché i giocatori hanno imparato dagli errori e si sono migliorati, giovani e meno giovani; perché la proprietà ha saputo soprattutto scegliere gli uomini giusti. In particolare, perché c'è un popolo dietro che ti regala serate come quella di Inter-Samp di due anni fa, dalle quali poi nascono stagioni come questa.

L'Inter ha chiuso un cerchio enorme, lungo 22 anni: dal gol di Inzaghi il 5 maggio 2022 alla gioia sconfinata di ieri, con in mezzo pure i conti regolati con i rivali cittadini pure negli euroderby. E ora gioite tutti. È il tempo della gloria. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 23 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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